Formula 1 Canada, analisi qualifiche: quando conta, Vettel c'è

Formula 1 Canada, analisi qualifiche: quando conta, Vettel c'è© sutton-images.com
Strepitosa pole position del tedesco, sempre il più veloce di tutti nel momento decisivo, ben assistito oggi dalla SF71H

Maurizio Voltini

09.06.2018 ( Aggiornata il 09.06.2018 22:46 )

Non capitava dal 2001 che la Ferrari partisse davanti a tutti a Montreal, e in questa edizione del GP canadese lo fa nuovamente grazie all'ottima simbiosi tra Sebastian Vettel e la SF71H. Il tedesco è stato quasi perfetto — lo dice lui, sennò il "quasi" non l'avremmo nemmeno preso in considerazione — e nei due run in Q3 ottiene due crono che valevano entrambi la pole position, la nona da quando è a Maranello. Oggi la macchina era bilanciata come il pilota voleva, dopo un venerdì in cui invece non c'era stato feeling per via di un set-up tutt'altro che accettabile, ma poi ovviamente risistemato grazie anche alle indicazioni di Antonio Giovinazzi che ha lavorato al simulatore Ferrari fino alle 2 di notte e all'ottimo lavoro anche stavolta dell'intera squadra.

Manca purtroppo il riscontro di Kimi Raikkonen, molto veloce fino a quel momento. La pista che andava gommandosi sempre più ha portato un po' tutte le monoposto a risultare leggermente sottosterzanti in Q3, ma mentre Seb è riuscito a gestire bene l'imprevisto, il finlandese l'ha invece subìto subito alla prima curva, con un allargamento che il cordolo interno di curva 2 ha amplificato fino a portarlo con le due ruote sinistre sull'erba all'uscita. A quel punto ha dovuto mollare il gas, che fino a quel momento aveva caparbiamente tenuto giù, e non c'è stato nulla da fare, rinunciando al resto del giro. Il fatto è che i primi sei sono racchiusi in soli 352 millesimi di secondo (questo il distacco tra Vettel e Daniel Ricciardo 6°) e così il crono del primo run a 331 ms dal compagno di squadra lo condanna al 5° tempo.

Bene ma non superiori le Mercedes: anche Valtteri Bottas completa un bel giro che gli vale la prima fila a soli 93 ms da Vettel, pur senza riuscire a ripetersi nel secondo run in Q3. Mentre Lewis Hamilton stavolta non va oltre il 4° tempo staccato di 139 ms dal team-mate. Tra i due si inserisce Max Verstappen, sempre veloce anche se stavolta non riesce a primeggiare come nelle prove libere: ma si intuiva che in modalità qualifica avrebbe "pagato" qualcosa in termini di potenza motrice. Tuttavia la terza piazza di partenza può essere lo stesso favorevole considerando che partirà con gomme più morbide. Infatti le Red Bull hanno affrontato le Q2 con le Pirelli hypersoft, mentre sia Ferrari che Mercedes l'hanno fatto con le ultrasoft. Queste ultime dovrebbero garantire una gara con un solo cambio gomme (US + SS) anziché due, ma non va sottovalutata la capacità della RB14 di far durare abbastanza a lungo anche la mescola più morbida in assoluto. Vedremo se questa strategia non si ritorcerà contro Max e Daniel.

Per quanto riguarda gli inseguitori, anche stavolta primo "degli altri" troviamo Nico Hulkenberg. La Renault è riuscita a recuperare il tempo perso al venerdì per gli inconvenienti al tedesco e al compagno spagnolo, e infatti anche Carlos Sainz è nella top ten con il 9° crono. Stesso discorso per le Force India, con Esteban Ocon e Sergio Perez che partiranno affiancati ai due piloti anzidetti. Però non va sottovalutato nemmeno l'11° crono di Kevin Magnussen, che potrà permettersi di partire con le gomme a sua scelta e quindi impostare una migliore strategia di gara. Fortune del tutto opposte per Romain Grosjean, al quale non è stata data nemmeno la possibilità di uscire dalla pitlane, in qualifica, subito fermato da problemi al motore avvolto da una densa nuvola di fumo. La squadra gli ha chiesto più concretezza, ma non è che debbano sentirsi estranei se mancano certi risultati.

Incoraggiante sia per il pilota che per la Toro Rosso il 12° tempo di Brendon Hartley, quando Pierre Gasly ha mancato per soli 5 centesimi l'accesso alle Q2. Positivo anche il 14° di Charles Leclerc, che più si va avanti e più dimostra di capire meglio come "funziona" una F1, mentre Marcus Ericsson è invece stato "tradito" da un muretto subito a inizio qualifiche. Un po' troppo attardate le McLaren, con Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne contigui al 14° e 15° posto (19 ms soltanto tra i due), ma sempre meglio che le Williams, alle quali solo gli inconvenienti a Grosjean ed Ericsson hanno evitato l'ultima fila di partenza.


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