Formula 1 Canada, Hamilton incassa il colpo e attende i passi falsi Ferrari

Formula 1 Canada, Hamilton incassa il colpo e attende i passi falsi Ferrari© sutton-images.com

Lewis costretto a limitare ancora i danni. Il quinto posto nel GP del Canada non è un dramma, Mercedes migliorerà e prevede: "Vacilleranno anche in Ferrari". Lauda riconosce la superiorità della SF71H

Fabiano Polimeni

11.06.2018 12:49

Al di là degli annunci, del “quando” è stato annunciato l’utilizzo della power unit 1 in Canada, scenario che in Mercedes era chiaro ben prima di spedire il materiale alla volta di Montreal, il week end che doveva essere di un ritorno alla competitività e battaglia per la vittoria, si traduce per Lewis Hamilton in un quinto posto appena. C’è altro che non il chilometraggio della power unit giunto al limite, motore col quale Valtteri Bottas ha centrato il secondo posto e si è dimostrato molto più in palla in qualifica.

A condizionare la prestazione di Hamilton nel Gran Premio del Canada, un problema legato al raffreddamento della power unit. Da qui la scelta di anticipare il pit-stop e la conseguente posizione persa su Ricciardo. «Con Lewis abbiamo avuto un problema legato a un pezzo del telaio che ha condizionato il raffreddamento sin dal primo giro. Questo ha fatto sì che il motore si surriscaldasse e abbiamo dovuto gestire le temperature, il che ci è costato prestazione. Siamo riusciti ad aprire la carrozzeria durante il pit-stop, per provare a migliorare la situazione, ma ha fatto sì che perdessimo la posizione su Ricciardo e non siamo stati in grado di riprenderla nei successivi 50 giri», spiega Toto Wolff.

Un Gran Premio del Canada corso armeggiando sul volante, subendo un’altalena di erogazione della potenza con il dubbio di quanto (e se) avrebbe retto il motore: «Sono così contento di aver concluso la gara, perché sin dal via ero giù di potenza e il motore indicava un surriscaldamento, temperature che non potevo abbassare. Pensavo avrebbe ceduto, a ogni giro ero al limite, sul punto di attendere che la potenza andasse via del tutto. Ha continuato a calare e tornare e calare nuovamente, è stata la settima gara del motore, ha compiuto il suo ciclo e avrei potuto perdere molti più punti oggi», il commento di un Hamilton insolitamente “grato” per un risultato marginale. Prima ancora che iniziasse il week end aveva individuato l’obbligo assoluto: non subire un ritiro. Ha limitato i danni, sebbene altre fossero le attese.

Siamo solo a un terzo del campionato, sufficiente per dire come la Ferrari SF71H si sia dimostrata la macchina migliore nell’insieme, quella che ha saputo interpretare meglio condizioni diverse: di pista, di gomme, di temperature. Il solo passaggio a vuoto di Barcellona, da dimostrare - a Silverstone ancor più che al Paul Ricard - faccia parte del passato.

La corsa iridata è ancora lunghissima e Hamilton, incassato il colpo – senza dimenticare che è pur sempre a 1 punto appena da Vettel – ragiona su una prospettiva più ampia: «Non c’è ragione per perdere il controllo, dobbiamo solo continuare a fare quel che stiamo facendo, applicarci, restare motivati e spingere, perché vacilleranno anche loro (Ferrari; ndr). Noi dovremo continuare a esercitare pressione, non l’abbiamo fatto nel corso di questo week end, tornerò ancora più forte nella prossima gara. La Ferrari ha avuto un pacchetto leggermente migliore, nell’insieme hanno svolto un lavoro migliore e noi dovremo fare di più». Il riconoscimento di una superiorità arrivato anche da Niki Lauda: «La Ferrari ha un pacchetto incredibile, una macchina fantastica e, poi, il motore: anche sul fronte dei consumi sono andati con un passo indiavolato per tutta la gara. Adesso dovremo lavorare a fondo».

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Adesso la corsa è verso il Gran Premio di Francia, l’introduzione della seconda power unit, evoluta, che dovrà ridare slancio a Mercedes e uguali garanzie di affidabilità. Non solo motore, è necessario uno sviluppo dell’intero pacchetto: «E’ stato un week end difficile, più del previsto, il risultato è una sveglia per tutto il team. Adesso dobbiamo pensare nel modo giusto, capire dove possiamo trovare più performance e rispondere tra due settimane al Paul Ricard. E’ stata un’ulteriore lezione di come lo storico della competitività tra team non corrispondono a realtà quest’anno. E’ molto difficile leggere una tendenza di pista in pista, le gare sono decise su margini ristretti, premiamo la squadra che fa meno errori, sviluppa meglio il telaio e la power unit, trova il giusto equilibrio tra prestazioni e affidabilità e mette insieme il week end di gara pulito dal venerdì in avanti».

Vettel di (stra)ordinaria superiorità


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