Formula 1 Francia, Red Bull: il lato tecnico del Paul Ricard da sfruttare

Formula 1 Francia, Red Bull: il lato tecnico del Paul Ricard da sfruttare© sutton-images.com

Il dritto del Mistral impegna la power unit, il settore finale quello più favorevole alla Red Bull. Ricciardo e Verstappen pronti a fare la differenza sui passaggi tecnici

F.P.

18.06.2018 12:47

Un salto nell’incognito, o quasi. Perché a prendere le misure al Paul Ricard sarà un attimo per i piloti. Pista tra le preferite – per la versatilità – dello sviluppo delle gomme Pirelli, diversi team e piloti hanno potuto effettuare dei giri lo scorso anno, in condizioni di bagnato e di umido, con monoposto diversissime dalle attuali.

C’è, poi, chi ha reminiscenze delle categorie minori, Daniel Ricciardo tra questi: «Ho corso al Paul Ricard ma non so quale configurazione useremo rispetto a quando ho gareggiato (2011, nel campionato World Series; ndr). Arriviamo da due gare su piste cittadine come Monaco e Montreal, sulle quali rischiare ripaga molto più che al Paul Ricard, un circuito piuttosto aperto e un po’ più rilassante delle ultime piste per quel che riguarda l’adrenalina: se produrrà una bella corsa, compenserà».

Reduci da due gare di gran competitività Red Bull, il Mistral – spezzato in due dalla variante che rappresenterà probabilmente l’unico punto nel quale tentare un sorpasso – non fa paura. I passaggi sui quali sfruttare la competitività della RB14 non mancano, soprattutto nella sequenza di curve finale: «Ci sono alcune lunghe curve tecniche, non sono sempre così divertenti, ma rappresentano una sfida e se le fai correttamente riesci ad apprezzarle. É un circuito che può essere piuttosto ventoso e sul rettilineo alle spalle dei box si potrebbe sfruttare la scia e avere buone opportunità di sorpasso», aggiunge Daniel.

Un asfalto molto liscio, posa effettuata lo scorso inverno, sulla quale ha effettuato i primi giri la Mercedes nelle scorse settimane – sempre all’interno del programma di sviluppo delle gomme 2019 e in configurazione di pista bagnata – è stata impiegata una tracciatura diversa dai 5.800 metri che manderanno in scena il week end del Gran Premio di Francia.

Un’analisi “sulla carta”, porta Max Verstappen a battezzare il Paul Ricard come «una pista da motore, con lunghi rettilinei ma alcune curve sulle quali possiamo fare la differenza. E’ un po’ un’incognita, dovremo scoprirla quando saremo lì. Ho effettuato i test con le gomme da bagnato ma solo poche curve erano uguali, dopodiché hanno modificato un po’ la tracciatura (interventi minimi; ndr). E’ sempre una sfida affrontare una pista nuova e non vedo l’ora; tanti piloti non abbiamo guidato al Paul Ricard, solo i più giovani nelle formule minori, non è il mio caso».


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