Formula 1 Francia, Gasly applaude Honda e sogna Red Bull

Formula 1 Francia, Gasly applaude Honda e sogna Red Bull© sutton-images.com
I tre Galletti di Francia in conferenza al Paul Ricard. Grosjean spera nei primi punti stagionali, Gasly segue il mercato piloti e il sedile di Daniel Ricciardo

Fabiano Polimeni

21.06.2018 16:40

In tre ad ambire per la personalissima vittoria, domenica. Un settimo posto per dirsi contenti, è il meglio che possa offrire una gara in condizioni normali. È l’ambizione coltivabile dai tre piloti francesi in griglia. In conferenza al Paul Ricard, accanto a Fernando Alonso, un altro che oltre il piazzamento da primo degli altri non può andare. Senza dimenticare i due Renault. Insomma, tanto affollamento per uno spiraglio di luce riflessa.

Tutti al primo GP di Francia in carriera, Ocon e Gasly per ovvie ragioni d’età. Romain Grosjean per un tempismo che l’ha visto debuttare in Formula 1 appena un anno dopo l’ultima Magny Cours: «E’ davvero speciale, sono arrivato in F1 nel 2009, l’anno dopo la cancellazione del GP di Francia. Non se n’è parlato a lungo, poi sono arrivate delle voci e l’ufficialità lo scorso anno. Penso sia uno dei posti più belli del mondo, non vedo l’ora di andare in pista». Grandeur francese sempre e comunque da portare avanti. Certo il circuito vicino a Le Castellet ha altro posizionamento rispetto alla sperduta Magny Cours.

Con Haas, McLaren, Toro Rosso e Force India, quasi tutto il centro gruppo rappresentato, e Romain è convinto di poter far meglio dei piloti che si ritrova accanto, chissà cosa ne penserà della Renault: «Ci sono alte possibilità di batterli, gli aggiornamenti mi hanno dato belle sensazioni, per noi il settimo posto è come vincere la gara, è un po’ l’obiettivo di tutti quelli che siamo qui. Dovesse accadere qualcosa dovremo cogliere l’occasione».

A parole traspare fiducia in tutti, Ocon non è da meno, spera in una Q3 come lo è stata in Canada, con un supporto in più: «All’interno del team le cose vanno alla perfezione, in gara abbiamo portato punti a casa, soprattutto a Montecarlo abbiamo fatto un bel progresso, poi la Q3 in Canada. Abbiamo le macchine per entrare in Q3, siamo piuttosto contenti di come sono andate le cose finora e avremo un nuovo motore, speriamo possa darci qualcosa in più».

Ha spinto perché il cambio di motore arrivasse in Canada, Pierre Gasly. Troppo importante partire nella gara di casa senza arretramenti. Ed è l’uomo che meglio può valutare i progressi della power unit Honda, dal prossimo anno partner di Red Bull, il cui salto al motorista nipponico tutto è tranne che un salto al buio: i dati della Toro Rosso, i miglioramenti registrati dall’evoluzione Honda, il corrispondente tasso di crescita Renault verificato in prima persona, tutti parametri utili per immaginare quale futuro li attenda.

Sull’evoluzione introdotta in Canada, Gasly spiega: «E’ stato un progresso notevole in termini di prestazione, ci ha dato un bell’aiuto, siamo riusciti a sorpassare tante macchine. La battaglia è molto serrata a centro griglia, stiamo migliorando, anche sulla regolarità della prestazione. Questa è una buona opportunità, tutti i team hanno poca esperienza con la pista e sarà nostro compito lavorare bene nelle prove e sfruttare tutto al meglio».

Il “rapporto Honda” fornito a Red Bull non è l’unico scenario che potrebbe interessare Pierre Gasly. Se il mercato porterà Daniel Ricciardo lontano da Milton Keynes – rumours vorrebbero una McLaren a offrire un contratto importante (ma quali garanzie tecniche?) - allora il pilota francese entrerebbe in gioco per rilevarne il sedile. Cosa farà Ricciardo? La permanenza in Red Bull potrebbe non dare le garanzie di vittoria del titolo che cerca l’australiano da subito. Lo stesso può dirsi di McLaren, con l’handicap del progetto, inferiore e di gran lunga tra tutti i motorizzati Renault, volendo dar credito ai rumours.

Gasly non si pronuncia sulle prospettive di mercato e si limita a commentare: «Red Bull mi ha chiesto feedback sul motore sin dall’inizio della stagione e ho provato a dare impressioni più precise possibili. Penso ci siano state discussioni più ampie sullo sfondo e, quanto alla situazione di Daniel, è presto per parlarne. Sono in F1 per lottare per le posizioni di vertice, voglio farlo anch’io e, come pilota Red Bull, l’obiettivo che ho è raggiungere un sedile lì, se farò belle gare si presenterà l’opportunità. Voglio concentrarmi solo sulle mie prestazioni, vedremo cosa farà Daniel».


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