Formula 1 Francia: un circuito praticamente da riscoprire

Formula 1 Francia: un circuito praticamente da riscoprire
Quello di Le Castellet è un tracciato storico, ma le tante modifiche rispetto agli anni '80 lo rendono pressoché inedito e con varie incognite

Maurizio Voltini

22.06.2018 ( Aggiornata il 22.06.2018 02:29 )

Quando il GP di Francia andò in letargo 10 anni fa, si disputava sul circuito di Magny Cours. Quest'anno ritorna invece su quello intitolato a Paul Ricard di Le Castellet, che pure aveva ospitato il Mondiale F1 fino al 1990, prima di venire dichiarato non più all'altezza di certi standard. Il circuito odierno è tuttavia profondamente rinnovato rispetto a quei tempi, per quanto la pista in sé ricalchi gran parte della versione lunga del tracciato, usata fino al tempo dell'incidente di De Angelis.

È stata resa più "spigolosa" la esse delle prime due curve, allo stesso modo della curva che precede il traguardo, mentre il lungo rettilineo del Mistral è ora "spezzato" da una chicane. Resta l'iconica curva di Signes alla fine di questo rettilineo, una piega che una volta pochi piloti riuscivano a fare "in pieno": ma ovviamente stavolta sarà meno impegnativa dato che vi si arriverà a velocità inferiori (intorno ai 320 orari, si valuta). Inoltre gli ampi spazi di fuga asfaltati renderanno meno "pauroso" questo circuito, arrivato ora a sviluppare 5.842 metri, con un totale di 15 curve ufficiali.

La curva di Signes è il motivo per cui si adotteranno solo due zone DRS: dato che non si frena, l'ala mobile resterebbe aperta ed affrontarla così sarebbe troppo pericoloso. Il DRS si potrà invece utilizzare sul rettilineo di partenza e in quello del Mistral tra curva 7 e la chicane (curve 8 e 9). In generale, trattandosi di un mix di allunghi e curve tortuose, con staccate decise, ma anche alcune curve lunghe e veloci, si tenderà ad un carico alare medio tendente all'alto, ma la trazione meccanica in uscita dalla lenta curva 15 potrebbe fare la differenza nei tentativi di sorpasso. Mentre la curva 7 richiede stabilità, per cui essere in scia sarà quasi sicuramente troppo penalizzante per l'efficienza aerodinamica.

Per quanto riguarda le gomme, la Pirelli porta i pneumatici assottigliati per via del nuovo asfalto ad alta aderenza (che dunque potrebbe generare troppo calore e blistering) nelle mescole ultrasoft, supersoft e soft contraddistinte dalle colorazioni viola, rossa e gialla. Anche il rendimento di queste gomme sarà un'incognita che potrebbe vivacizzare la gara.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi