Formula 1 Francia, l'analisi delle qualifiche semibagnate

Formula 1 Francia, l'analisi delle qualifiche semibagnate© sutton-images.com
Condizioni difficili del fondo, ma risultati abbastanza coerenti: però per la gara ci si può ancora aspettare di tutto

Maurizio Voltini

23.06.2018 19:04

Le condizioni altalenanti della pista dovute alla pioggia intermittente, hanno condizionato le qualifiche di Le Castellet molto più di quanto abbiano fatto altri elementi come le gomme "sottili" o altro. Anche per questo è stato normale riscontare come quasi tutti i piloti abbiano parlato, nelle interviste post-qualifiche, di "poter fare meglio". Un conto però, con condizioni così difficili e variabili, è aver a che fare con giri "perfettibili" come è il caso dei due piloti Mercedes, con Lewis Hamilton riuscito a riprendersi la pole position in extremis per 12 centesimi poco dopo che gliel'aveva tolta Valtteri Bottas. Un altro conto è avere a che fare con veri e propri errori.

Come è stato per le Ferrari. Perché Kimi Raikkonen in queste condizioni (le peggiori per come è solito approcciarsi alle qualifiche) ha dimostrato tutta la sua insicurezza con un ultimo run su più giri, in modo da avere qualche possibilità esplorativa. Di fatto, però, aveva più benzina del normale al primo giro e gomme meno efficienti nell'ultimo; in più non è lo stesso riuscito a "confezionare" un giro decente, tra traffico ed errori. Incorrendo anzi in un'investigazione per aver ostacolato Magnussen.

Del resto nemmeno Sebastian Vettel ha completato un giro che resterà nella storia, di sicuro non all'altezza di altri già visti in qualifica: lui stesso ha ammesso di aver forzato troppo, commettendo così troppi errori, seppur contenuti. Ma proprio per questo essere a meno di 4 decimi da Hamilton può essere considerato incoraggiante, viste le premesse. Anche perché con le gomme assottigliate che avevano dato tanti problemi a Barcellona, la Ferrari ha pensato più alla gara che al giro secco.

Stavolta neppure le Red Bull hanno brillato, nonostante la loro stabilità contribuisca a dare più confidenza in situazioni difficili. Ma questa pista non sembra la migliore per loro, e i nuovi motori Mercedes hanno contribuito a fare la differenza cronometrica. Resta da vedere se ciò continuerà anche in gara, perché tra l'altro non vi sono ancora certezze su quali saranno le condizioni meteo questa domenica.

Proseguendo a scorrere la lista dei giri veloci in qualifica, troviamo un ottimo Carlos Sainz che ha sfruttato alla perfezione le possibilità che gli si sono presentate. Nondimeno, sarebbe ingeneroso dimenticare che Nico Hulkenberg è rimasto escluso dalla top ten restando a meno di 1 decimo dal compagno di squadra, per non parlare di Esteban Ocon fuori dalle Q3 per soli 2 centesimi. Ma se per Carlos si può usare l'aggettivo "ottimo", allora (giustamente) si deve definire stratosferico ciò che ha fatto oggi Charles Leclerc: non solo ha portato la Sauber in Q3, ma addirittura all'8° posto. Le azioni del monegasco continuano ad acquisire valore.

Questo anche se certamente ha contribuito il (relativo) passo falso delle Haas in Q3. Però tra l'errore di Romain Grosjean e la prestazione non troppo incisiva di Kevin Magnussen nel run finale (peraltro ostacolato da Raikkonen), va detto che entrambi saranno in grado di fare ben di più in gara: il potenziale c'è, sempre che non arrivino di nuovo a bisticciare tra loro come a Barcellona… Basterà poco più per riscattarsi anche alle Force India e pure alle Toro Rosso: Pierre Gasly si è spesso messo in luce finora, e Brendon Hartley è condannato a partire dal fondo per essere stato costretto a sostituire l'intera power unit, ma ha buone chance di recuperare. Cosa che si augura anche alle McLaren, ma con minori probabilità che accada: oggi solo la Williams è "riuscita" a fare peggio, messasi in evidenza solo per un "decollo" di Lance Stroll sui cordoli, con Sergey Sirotkin davanti di una fila solo per via delle penalità a Hartley.


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