Formula 1 Francia: Vettel-Bottas, analisi di uno scatto troppo buono

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Analizziamo passo per passo l'errore di Sebastian al via che è costato una quasi certa posizione a podio per lui e Valtteri

Maurizio Voltini

25.06.2018 14:45

Come quasi sempre succede quando i protagonisti di un incidente sono due piloti in lotta per le posizioni alte del Mondiale F1 - e soprattutto se almeno uno dei due coinvolti è della Ferrari, come successo questa domenica tra Sebastian Vettel e Valtteri Bottas - i commenti e le polemiche non si sono ancora spenti. Anzi, sono stati alimentati dalle dichiarazioni dopogara di Lewis Hamilton e di Niki Lauda, che ha manifestato la richiesta di penalità maggiori rispetto ai 5 secondi dati a Seb per l'occasione. 

Come abbiamo già fatto altre volte con simili situazioni, vediamo allora di "vivisezionare" l'episodio in modo da capire come si sia svolto esattamente, perché sia successo quel che è successo, e come ripartire le colpe nonché di quale tipo esse siano. Ricordiamo che alla prima curva dopo il via Vettel, che era all'interno in terza posizione, ha colpito la ruota posteriore di Bottas che era secondo all'esterno, arrivando così a foratura e testacoda per il finlandese, mentre il tedesco si ritrova con l'ala davanti danneggiata e quasi del tutto staccata. Entrambi devono così passare subito ai box a effettuare gli interventi del caso, precipitando nelle retrovie. Gara compromessa, quindi, con il fondo pure danneggiato per Bottas che l'ha condizionata fino all'arrivo. E sanzione di 5 secondi a Vettel da parte della direzione di gara. Ma "raccontare" così l'episodio non fa capire tutto ciò che è successo davvero. 

Per capire fino in fondo cosa ha portato all'incidente, infatti, dobbiamo retrocedere fino al momento dello spegnimento dei semafori rossi, 400 metri circa prima del punto della collisione. Quando cioè Vettel ha un ottimo scatto dal via, al contrario dei due piloti Mercedes in prima fila. Tanto che Sebastian può "puntare" quasi subito Lewis, che si protegge chiudendo gli spazi a sinistra, dove sennò il tedesco sarebbe potuto passare di slancio. Con l'aumentare della velocità si fa sentire anche l'effetto scia, e Vettel si avvicina repentinamente a Hamilton: ma si ritrova ormai senza spazi dove inserirsi, anche perché sulla sua destra c'è Bottas che è stato quasi completamente sfilato (ma non del tutto). Così Vettel deve alzare il piede dal gas per non tamponare Hamilton, consentendo a Bottas di riaffiancarsi alla pari. Un atteggiamento prudente (per quanto possibile) che dimostra fra l'altro come non fosse vero che Seb fosse partito troppo "a testa bassa". 

Già questo è un primo avvenimento decisivo nello svolgersi dell'episodio. Ma va chiarita subito una cosa sulla quale invece alcuni hanno insistito parecchio: si è insinuato che Hamilton avesse "controllato" la sua velocità per fare in modo da "imbottigliare" Vettel e quindi in qualche modo abbia innescato l'incidente. Nulla di più inesatto. A parte che qualsiasi pilota (non solo in F1) sa benissimo che se è davanti e alza il piede anche leggermente quando tutti sono in accelerazione, nel 90% dei casi sarà il primo a rimetterci perché creerà un caos in cui l'effetto più probabile è che lo travolgano o quantomeno tamponino. E poi per far cosa? Stare davanti? Quando lo è già e basta chiuda gli spazi, come in effetti Hamilton ha fatto? In ogni caso, anche senza avere la telemetria si vede bene come Hamilton non rallenti affatto e continui a tenere il gas giù fino al momento della staccata, che effettua in modo corretto (e non anticipato) per la traiettoria difensiva su cui si trova. Insomma, Lewis non ha fatto nulla di sbagliato né di malizioso, per cui argomento chiuso. 

A questo punto, con Hamilton davanti mentre Vettel e Bottas sono dietro perfettamente affiancati, si arriva al momento della frenata. Qui Sebastian non può ritardarla, perché rischierebbe solo di tamponare Lewis, mentre Valtteri ha tutto lo spazio libero che vuole davanti e in più è su una traiettoria più favorevole, e infatti stacca più tardi del ferrarista. Un'azione perfetta, tanto che "salta" in avanti rispetto a Vettel in maniera tale da portare tutta la sua Mercedes davanti alla Ferrari. A questo punto (cioè, ricordiamolo, a frenata già iniziata) Seb si trova in una situazione di difficoltà: la zona su cui sta frenando è più sporca di quella più a destra e in più ha l'aerodinamica disturbata dalla scia di Lewis davanti. Tuttavia Vettel riesce a gestire bene il minor grip e per quanto sia al limite non rischia assolutamente, ad esempio, di saltare addosso a Hamilton. 

La frenata di Vettel però è giocoforza meno potente di quella di Bottas, e così "allunga" quel tanto che basta a non potersi più riaccodare al finlandese. È con questa premessa che si arriva al momento in cui Bottas sterza per inserire la macchina in curva. Anche Vettel è conseguentemente costretto a sterzare quando è ancora "attaccato ai freni" e così arriva al bloccaggio della ruota anteriore sinistra, fatto che gli fa perdere direzionalità e lo porta a colpire Bottas. Dalla visuale del cameracar di Vettel sembra che Bottas chiuda in modo un po' brusco, ma anche se ciò può aver contribuito alla reazione istintiva di Sebastian di sterzare senza alleggerire sui freni, in realtà Valtteri non fa nulla di criticabile (la frenata è stata dritta e a quel punto deve fare la curva) e anzi lascia spazio sufficiente alla sua sinistra. Purtroppo Vettel non ha più il controllo della direzionalità, dovuto esclusivamente al bloccaggio e non perché sia entrato in curva troppo forte, e manca la corda arrivando alla collisione. 

Insomma, che si sia trattato di un errore di Vettel non è in discussione, ma vanno sottolineati pure l'assoluta involontarietà e pure il fatto che si sia ritrovato in una situazione difficile senza averla causata direttamente se non per il fatto di essere scattato molto meglio dei due avversari diretti. Infatti anche lui ammetterà a denti stretti: «Quasi quasi, se fossi partito peggio sarebbe stato meglio». Ora, posto che non si può fare una colpa di essere partito bene, si può forse accusare Vettel di aver affrontato la situazione in modo sbagliato? Per esempio c'è chi lo accusa di avere staccato troppo tardi: ora, è vero che probabilmente frenando prima non avrebbe colpito Bottas, però è altrettanto vero che magari avrebbe rischiato di essere tamponato (come successe alla prima curva in Russia 2016), che al momento di frenare la situazione era ben diversa e non poteva immaginare dove sarebbe stato Bottas 100 metri più avanti, e che allora a questo punto si può anche dire che se fosse stato a casa l'incidente non sarebbe successo… Cerchiamo di ricordare che siamo in gara, non nel parcheggio di un centro commerciale (anche se la situazione di Le Castellet sembrava far di tutto per far pensare diversamente). 

L'errore è stato tutto nell'incorretta gestione della pressione sul freno al momento di sterzare, e con ogni probabilità senza il bloccaggio Vettel sarebbe riuscito a stare alla corda e a passare indenne la prima curva. Purtroppo può succedere in fasi così concitate come quelle del via, dove basta una piccola incertezza per causare "disastri". Come del resto era successo allo stesso Bottas quando, in una situazione simile, colpì Raikkonen nelle prime fasi a Baku 2017. Anche lì era in gioco la seconda posizione dopo il via, anche lì l'avversario era passato avanti all'esterno sfruttando la traiettoria e una staccata ritardata, e anche lì chi era all'interno fece un errore di valutazione. Nel caso di Bottas fu quello di pensare che Raikkonen avrebbe stretto di più (ma non lo fece) e così si portò più all'interno del necessario sopra il cordolo, che lo fece "rimbalzare" via addosso a Kimi. Dunque anche in questo caso incidente assolutamente involontario, frutto di un errore in sé veniale, ma che portò a rovinare la gara del pilota incolpevole all'esterno, quando il "colpevole" finì al traguardo più avanti (Valtteri concluse 2°, per la cronaca). Elementi, gli ultimi, richiamati da Lauda nel chiedere una punizione maggiore per Vettel in Francia. Peccato che in Azerbaijan a Bottas non furono dati nemmeno 5 secondi, e Niki non si lamentò… 


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