Formula 1 Ungheria: la pioggia bacia Mercedes, Hamilton fa il resto

Formula 1 Ungheria: la pioggia bacia Mercedes, Hamilton fa il resto
Il risultato delle qualifiche del GP d'Ungheria sottolinea la superiorità di Lewis Hamilton sul bagnato, condizione che rilancia Mercedes e, da un sabato sull'asciutto sulla difensiva, si impone e monopolizza la prima fila

Fabiano Polimeni

28.07.2018 16:51

Inarrivabile. Come spesso accade su pista bagnata. Lewis Hamilton si conferma il più forte. E la pioggia nelle qualifiche del Gran Premio d’Ungheria crea le condizioni ideali per Mercedes per stravolgere un week end che avrebbe preso tutta un’altra piega in caso di pista asciutta. Il tempo che porta in pole si fa con la gomma full wet, la Ultrasoft resta nel garage e chissà che non ci resti anche per tutta la gara, visto il rendimento offerto sulla W09 sull’asciutto, che sarà scenario normale di gara.

In qualifica Lewis si esalta, concretizza il vantaggio di effettuare l’ultimo giro dopo Vettel e Bottas, sfrutta una traiettoria appena migliore. La differenza, però, è tutta del pilota. Adesso, occhi puntati al via, al rischio di farsi saltare dalle Ferrari. Occhi puntati, soprattutto, sulla strategia e la gestione delle gomme.

«Siamo in un’ottima posizione, è vero. Cerchiamo di lavorare al meglio adesso per tenere le Rosse dietro», dice Lewis a fine qualifica. La pole sull’asciutto era un obiettivo probabilmente fuori portata, la doppietta attesa, in quel caso, era ferrarista. Invece no, blocco Mercedes davanti: «E’ grandioso fare doppietta, non ce l’aspettavamo. Le Ferrari sono state più veloci per l’intero week end, poi i cieli si sono aperti e ci è andata bene.

È stato davvero complicato, la difficoltà di capire quanta aderenza ci fosse sul bagnato: cerchi una traiettoria ed è un po’ come il balletto, ti muovi sulle punte e cerchi di non fare danni di curva in curva. È stata una corsa sulle montagne russe», prosegue.

Una danza perfetta e a tempo, quello delle chiamate strategiche necessarie nelle tre eliminatorie: «Tutti eravamo un po’ nervosi, è stata una sessione complicata, iniziata con pista quasi asciutta, poi abbiamo fatto le chiamate giuste, tempistica perfetta e tutto perfetto. Se esci in pista un minuto prima sei in una posizione peggiore, un minuto dopo e magari trovi la pista peggiore.

Sapevamo che non avremmo potuto fare la pole position quui sull’asciutto, la Ferrari era troppo veloce e ci siamo assicurati di marcarli e fare il meglio possibile, la seconda fila. Abbiamo lavorato sodo e dovremo farlo anche domani». Anzitutto in partenza, momento cruciale che scriverà buona parte dell’esito del gran premio.


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