Formula 1 Ungheria, Red Bull affossata da Renault

Formula 1 Ungheria, Red Bull affossata da Renault© sutton-images.com
Ricciardo protagonista di una bella rimonta, conclusa al quarto posto e non senza una battaglia feroce con Valtteri Bottas. Verstappen appiedato dall'ennesimo cedimento della power unit Renault

Fabiano Polimeni

30.07.2018 09:53

Avrebbero dovuto correre per vincere, invece lasciano l’Hungaroring con un bel quarto posto in rimonta di Daniel Ricciardo e un motore arrosto dopo 5 giri con Max Verstappen. Non è stato il Gran Premio d’Ungheria nel quale sperava Red Bull. La pioggia ha affossato ogni speranza al sabato e segnalato una scarsa competitività della RB14 in condizioni di bagnato. Per dirla con le parole di Verstappen: la macchina non stava in pista.

Il recupero in gara dalla sedicesima posizione di Daniel Ricciardo si concretizza nel consueto, pirotecnico, show di sorpassi, l’ultimo su Valtteri Bottas, belva ferita già dal contatto con Vettel e aggressivo nel difendere una posizione dal destino segnato.

«Prima dell’incidente con Valtteri in curva 1 nel finale sapevo che aveva dei danni alla monoposto e che sarebbe stato relativamente facile passarlo, però è chiaro che sia andato un po’ troppo a fondo in quella curva. Non potevo vederlo negli specchietti, così ho lasciato spazio, però sono stato colpito e fortunatamente non mi sono girato. Pensavo avrebbe preso una penalità ma volevo passarlo in pista e ci sono riuscito all’ultimo giro», commenta Ricciardo. Dichiarazioni filtrate rispetto a quelle più ruspanti, ai microfoni, che danno altra misura al confronto: «Finalmente è stato aggressivo… è sempre un po’ morbido, come un gelato, finalmente ha preso forza anche se un po’ troppo».

Qualcosa in comune, dopo i 70 giri all’Hungaroring, Bottas e Ricciardo, però, ce l’hanno: la necessità di ricaricare le batterie, la pausa estiva arriva come una manna dal cielo. Dodici gran premi senza respiro, da un lato con le batoste sul morale dettate dagli ordini di scuderia in Germania, l’esplicita investitura del ruolo di gregario di Lewis Hamilton, senza contare la tanta sfortuna che ha privato Bottas di vittorie e risultati che lo avrebbero posto in altra posizione nel mondiale.

Quanto a Ricciardo, la vicenda del rinnovo contrattuale si trascina oltre l’immaginabile. Avrebbe dovuto concludersi in Ungheria, la firma sul contratto e la chiarezza del futuro, che Daniel vorrebbe in Red Bull per un anno ancora, così da essere sul mercato e puntare a Mercedes nel 2020. Ma Red Bull ha le proprie, belle, alternative, a cominciare da Carlos Sainz. Alternative non altrettanto valide avrà Ricciardo. «Dovrò girare ancora nei test, martedì, ma da mercoledì sarò in vacanza e ne ho bisogno in questo momento, sono un po’ stanco e ho bisogno di recuperare e passare un po’ di tempo fuori dalla macchina. Sul futuro… lo so, scusate, non ho ancora firmato e non so. È complicata questa situazione».

Futuro Red Bull che sarà con Honda, più che mai una liberazione visto l’andamento della gara di Verstappen a Budapest. Ricciardo appiedato in Germania, Max da un problema legato al MGU-K, ancora la specifica 2016, non avendo Red Bull montato il componente evoluto introdotto in Austria da Renault sulle proprie macchine. E nel team radio di Verstappen, poco prima di parcheggiare la RB14, c’è la misura del rapporto ai minimi termini tra due partner destinati alla separazione. Non fosse che mancano ancora 9 gran premi da correre.

«Amico, sul serio, non posso continuare? Non me ne fo**e niente se questo fot***o motore esplode», il team radio di Max con il proprio ingegnere di pista. «Che ca**o di scherzo, ogni volta. Davvero, aaarghh!».

L'analisi del GP d'Ungheria: la battaglia dei secondi

Cedimento che potrebbe avere conseguenze in termini di penalizzazioni in griglia a Spa-Francorchamps, dovesse rendersi necessaria la sostituzione del MGU-K (già tre impiegati in stagione) con anche il turbocompressore al limite (3 elementi usati finora). «Paghiamo milioni di sterline per questi motori e per un prodotto di prima classe o lo stato dell’arte e potete vedere come sia chiaramente al di sotto di tutto ciò. Mi aspetto le scuse di Cyril Abiteboul», ha commentato a caldo Christian Horner. «Con Max sapevamo di avere una macchina competitiva in gara e avrebbe lottato per il podio, avendo visto il ritmo di Daniel oggi. È molto frustrante e speriamo di non incappare in penalità nella sua gara di casa a Spa, tra poche settimane».


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