Formula 1 Russia, analisi venerdì: la pista condiziona tutti

Formula 1 Russia, analisi venerdì: la pista condiziona tutti© sutton-images.com
Il tracciato cittadino di Sochi migliora gommandosi giro dopo giro offrendo così riscontri non sempre assoluti o comparabili

Maurizio Voltini

28.09.2018 ( Aggiornata il 28.09.2018 17:05 )

Una volta di più bisogna ascoltare le "perle di saggezza" di Kimi Raikkonen, che stavolta si è spinto indispettito bel oltre il consueto e inscalfibile "è solo venerdì", arrivando ad affermare: «Abbiamo fatto delle prove e vedremo di migliorare domani. Ma dico, è la normalità: non capisco perché la gente faccia tutte queste storie anche oggi. Probabilmente voi giornalisti non avete niente di meglio da fare…». Ma visto che per lavoro - e anche per rispondere alle richieste degli appassionati - dobbiamo comunque commentare questa prima giornata di prove libere a Sochi, cimentiamoci nell'inutile impresa.

Inutile perché il circuito cittadino ha confermato quanto già fatto vedere negli anni scorsi, vale a dire una continua evoluzione con il fondo che si puliva, gommava e migliorava giro dopo giro. Non è un caso che normalmente si migliori di 3 e più secondi tra venerdì e sabato, e non solo per gli affinamenti di set-up delle monoposto. Per cui è profondamente sbagliato pensare che vedere le Mercedes davanti alle Red Bull e quindi alle Ferrari (tutte a coppie con le "prime guide" davanti) dia un effettivo metro dei reali valori in campo.

Fermo restando, e questo non lo negano nemmeno i piloti, che la Ferrari dovrà comunque lavorare per sistemare le cose al meglio e presentarsi alle qualifiche (e soprattutto alla gara) con il miglior bilanciamento possibile. Però enfatizzare in misura eccessiva i problemi di gomme, al momento ha poco senso per i motivi anzidetti. Piuttosto, meglio rimarcare come la Mercedes abbia mostrato una volta di più di aver risolto le precedenti (e ormai vecchie) incertezze di "interpretazione" delle mescole e come Lewis Hamilton si dimostri più in forma che mai, anche con i suoi consueti eccessi "sperimentali" in staccata che l'hanno portato varie volte lungo in curva 2. Con Valtteri Bottas a 2 decimi (0"199 per la precisione) su un tracciato a lui consono.

Bene si sono comportate anche le Red Bull, con Max Verstappen e Daniel Ricciardo separati tra loro di soli 17 millesimi, ma si vedranno comunque la gara compromessa per il fatto di partire dal fondo, conseguente alla sostituzione delle power unit (tutto per Verstappen, parti meccaniche per Ricciardo). La scelta di preferire la più affidabile unità Renault "Spec B" rispetto alla pur più prestante "Spec C" non è però stata d'aiuto all'australiano, a lungo fermo in libere 1 per problemi di surriscaldamento.

Nei long run le RB14 sono andate molto forte quando hanno montato la gomme più morbide (hypersoft), ma anche perché si era ormai a fine sessione con la pista al suo meglio. Basti pensare che in quel frangente è andato molto forte anche Kimi Raikkonen con le soft… Dunque i tempi delle due Ferrari, con Sebastian Vettel 5° e il finlandese 6°, non devono far pensare a un weekend già compromesso. Pur se un Hamilton efficace praticamente in tutti i momenti e situazioni richiederà uno sforzo speciale per poter tenere aperte le speranze di campionato.

Nelle retrovie, ancora una volta svetta Sergio Perez 7°, ma alle sue spalle troviamo un inaspettato Pierre Gasly 8°: speriamo sia un buon segno per la Toro Rosso (pur nelle penalità). Allo stesso modo, Esteban Ocon segna il 9° crono davanti all'altra bella prestazione di Marcus Ericsson, in top ten nonostante avesse ceduto il volante ad Antonio Giovinazzi nella prima sessione. Peraltro l'appena dichiarato pilota Sauber del 2019 si è comportato benissimo ottenendo anche lui la decima posizione nel suo turno di prove. Questo quando invece Charles Leclerc ha avuto qualche problema di troppo nel bilanciamento e non è andato oltre il 13° tempo.

Di fresca conferma per la prossima stagione, i piloti della Haas si sono messi spesso in evidenza, ma alla fine si devono accontentare di posizionarsi 11° Kevin Magnussen e 15° Romain Grosjean. Da parte sua Carlos Sainz 12° precede Nico Hulkenberg 14° per la Renault, nonostante lo spagnolo abbia ceduto la macchina ad Artem Markelov in FP1 e abbia una fastidiosa infezione a un occhio. In coda dietro a Brendon Hartley troviamo anche stavolta le McLaren e le Williams; però le macchine di Grove non partiranno ultime per via delle penalità comminate non solo alle Red Bull, ma anche ad Alonso e alle Toro Rosso sempre per sostituzioni motoristiche.


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