Formula 1 Russia: penalità solo prima del via, a Sochi

Formula 1 Russia: penalità solo prima del via, a Sochi© sutton-images.com

Analizziamo le decisioni prese dai commissari a Sochi fin dal venerdì, comprese quelle evitate in gara e perché

Maurizio Voltini

30.09.2018 22:29

I commissari di Sochi, tra i quali il nostro Emanuele Pirro, hanno tutto sommato lavorato poco durante il GP russo. Un primo episodio che poteva essere analizzato, quando subito dopo il via Sebastian Vettel ha cercato di trovare un varco a destra di Lewis Hamilton tra curva 2 e curva 3, venendo allargato oltre la riga bianca, non è stato nemmeno investigato. Lo stesso per altri episodi analoghi, come per esempio la difesa di Kevin Magnussen da un attacco di Carlos Sainz. Il motivo è semplice: quello viene considerato un attacco esterno rispetto alla sinistrorsa curva 3, per cui se non sei avanti (anche di pochi centimetri) chi è all'interno non è obbligato a darti spazio.

Questo va dunque a maggior merito per il sorpasso di Charles Leclerc, con cui ha tolto il momentaneo 5° posto a Magnussen: il monegasco è stato mandato completamente fuori pista a destra, ma ha tenuto giù insistendo fuori traiettoria per tutta la percorrenza della lunghissima curva 3, fino a completare un magnifico sorpasso al momento di arrivare in curva 4. Da parte sua Kevin è stato autore di un paio di chiusure decise sui piloti Force India (una subito dopo il sorpasso subìto da Leclerc, tra le curve 4 e 5) restando però su un solo (ammesso) cambio di traiettoria, per quanto netto. La nota "durezza" del danese, che ha resistito fino all'ultimo agli attacchi di Sergio Perez ed Esteban Ocon, gli ha peraltro permesso di finire 8° salendo così 7° in campionato (primo degli inseguitori) a pari punti con Nico Hulkenberg.

Tutti questi episodi non sono stati ritenuti "meritevoli" di intervento dei commissari, a differenza di quello a fine 24esimo giro tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. In pieno rettilineo principale, per difendersi dall'attacco dell'inglese, il tedesco ha deviato verso destra, con una chiusura finale verso il muretto laterale che ha costretto Lewis ad alzare il piede dal gas e ha fatto avviare l'investigazione. C'è stata una leggera oscillazione (siamo a 320 orari…) ma, secondo noi correttamente, non abbastanza da far ritenere che l'azione fosse stata in due tempi: i commissari hanno stabilito dalle prove video che "la mossa non costituiva due cambiamenti significativi nella direzione" (che sarebbero vietati) decidendo dunque per il "no further action".

Un altro episodio che ha sollevato qualche dubbio è stato quando Hamilton è rientrato di gran carriera al cambio gomme, dopo 14 giri, affrontando un po' troppo forte la curva nella corsia che porta alla pitlane e andando ad oltrepassare con le ruote di sinistra la riga di delimitazione. Va detto che, a differenza della corsia di accelerazione, la regola per quella di rallentamento varia di volta in volta: in questo caso, nelle note pregara di Charlie Whiting è ben specificato (al punto 8.3) che sarebbe stata una violazione solo superando la linea in questione con tutte e quattro le ruote. Quindi Hamilton non ha commesso alcuna infrazione.

Tanti sono stati invece gli interventi decisionali prima della gara, con numerose penalizzazioni in termini di posizioni in griglia. Vi sono incappati Fernando Alonso (cambiata tutta la power unit, batterie comprese), i piloti Red Bull (tutto per Max, solo parti meccaniche per Daniel, poi cambio per entrambi) e quelli della Toro Rosso (power unit). Tutti sono stati condannati a partire dal fondo dello schieramento, per cui può essere interessante capire come viene stabilito tra loro l'ordine in griglia.

Intanto la prima cosa da considerare è che in questo caso vale l'ordine cronologico in cui avvengono le violazioni, vale a dire quando si entra in pista con i nuovi componenti. È il motivo per cui Alonso si era portato a fine pitlane in FP1 ben 3 minuti prima che si accendesse il verde, per essere il primo: in questo modo ha guadagnato la 16esima posizione di partenza (nonostante il 17° crono in qualifica) perché tutti gli altri sono stati accodati a lui secondo l'ordine di entrata in pista.

Oltre a questo, quando alle Red Bull hanno sostituito il cambio, sono state comminate 5 posizioni indietro, ma essendo già ultime è stato ininfluente. Poi a Brendon Hartley sono stati sostituiti nuovamente turbo e MGU-H: le 10 posizioni di partenza ulteriori perse lo hanno portato così ultimo. Quando in qualifica Max Verstappen non ha rallentato per le bandiere gialle dovute al testacoda di Sergey Sirotkin, ha "guadagnato" 3 posizioni di arretramento (e 2 punti licenza) ma essendo meno di quelle di Hartley è restato 19°. Infine prima della gara viene sostituito il cambio a Stoffel Vandoorne: la penalizzazione di 5 posizioni lo porta quindi 15° (da 14°) perché comunque deve stare davanti a quelli che erano stati condannati a partire dal fondo. Ecco spiegato come è stato confezionato lo schieramento di partenza di Sochi, e anche come mai ci sia voluto più tempo del consueto…


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