Formula 1 USA: non è ancora finita, e intanto Kimi…

Formula 1 USA: non è ancora finita, e intanto Kimi…© sutton-images.com

Nella giornata in cui tutti gli occhi sono puntati sulla sfida mondiale (rinviata) tra Hamilton e Vettel, Raikkonen piazza finalmente l'affondo

Maurizio Voltini

22.10.2018 00:27

Stavolta partire dalla pole position ottimamente conquistata non ha portato bene a Lewis Hamilton. Al via Kimi Raikkonen scatta decisamente meglio e conquista la testa. Poi in Mercedes cercano di approfittare della virtual safety car sostando a fine 11° giro: un po' troppo presto, in una giornata in cui le temperature più alte fanno rischiare blistering (nonostante la Pirelli faccia alzare le pressioni) e così sarà costretto a una seconda sosta. Da lì non avrà problemi con Valtteri Bottas che lo lascia passare, mentre con Max Verstappen risalito 2° non è così facile. Bello comunque lo scambio di traiettorie durato da curva 12 a curva 18, anche se si conclude con un deciso fuoripista di Lewis che comunque percorre senza problemi gli spazi di fuga "autostradali" del CotA (Circuit of the Americas).

Un 3° posto finale certamente "stretto" date le premesse, che tiene ancora aperto (certo, solo matematicamente) il discorso del campionato, perché Sebastian Vettel riesce a concludere 4°: quindi sono 70 i punti di differenza con ancora 75 in palio nelle prossime tre gare. Tutt'altro che lineare peraltro anche la gara del tedesco: all'inizio sembra ben lanciato ma nella scaramuccia con Daniel Ricciardo, che risponde all'attacco, affonda un ultimo tentativo un po' fuori misura: la macchina gli scappa leggermente, ma quel tanto che basta a causare un contatto ruota-ruota e successivo testacoda.

Anche stavolta l'ansia di dover dare la caccia al diretto rivale in campionato (Hamilton) prima che si potesse allontanare, ha portato a una manovra infelice nell'esecuzione anche se "necessaria". Stavolta senza che si possa accusare il pilota Red Bull di aver stretto come invece Verstappen a Suzuka. Precipitato 15°, Vettel ha poi fatto una bella rimonta culminata con il sorpasso a Bottas (questo invece di esecuzione esemplare, con attacco all'esterno in staccata approfittando poi di Valtteri finito un po' lungo per resistere) che gli ha dato il 4° finale e quindi la possibilità, come detto, di tenere aperto il campionato.

Così il ruolo di eroe della giornata è andato comprensibilmente e meritatamente al vincitore: Kimi Raikkonen. A 39 anni appena compiuti il finlandese sembrava essere tornato l'Iceman del 2007. Scattato bene al via senza farsi intimorire dalla chiusura di Hamilton, ha tenuto il comando finché ha potuto per i giochi di pit incrociati con Mercedes. Il tutto gestendo alla perfezione la scelta di gomme non ideale per la distanza, riuscendo a non incappare nei problemi di Lewis. Non solo: ha dovuto anche preoccuparsi dei consumi e solo a pochi giri alla fine ha avuto il "via libera" dai box, quando ormai aveva Verstappen e Hamilton alle calcagna. Ma ha saputo contenerli magistralmente fino al traguardo ottenendo una brillante 21esima vittoria in carriera. Che altro si può dire, se non complimentarsi come hanno fatto i rivali prima ancora di rientrare ai box?

Bella gara anche da parte di Max Verstappen. Partito 18° dopo la rottura di sospensione in qualifica e l'arretramento per sostituzione del cambio, ha recuperato 9 posizioni in una caotica prima tornata e poi alla media di un sorpasso al giro si è portato fino alle spalle di Ricciardo, ottenendo il 4° posto poco dopo, quando il compagno di squadra si è fermato vittima di una sorta di blackout elettrico (pare dovuto alle batterie). L'undercut su Bottas gli fa guadagnare un'altra posizione, come pure la seconda sosta di Hamilton, e quindi il secondo posto suggellato con la rincorsa a Raikkonen e la resistenza a Hamilton fino all'arrivo. Una piccola sbavatura di Max al penultimo giro permette a Lewis di attaccare, con vari incroci di traiettorie, ma l'olandese fa le spalle larghe senza esagerare (e del resto l'inglese non cercava il contatto fisico) mantenendo la posizione.

Tra gli inseguitori si registra l'ottimo risultato della Renault, che rafforza il suo quarto posto in classifica Costruttori rispetto alla Haas, grazie al 6° e 7° posto di Nico Hulkenberg e di Carlos Sainz, con lo spagnolo penalizzato di 5 secondi in modo apparentemente un po' forzato (aver allargato nelle prime curve, nel caos generale) e tattiche diverse per le gomme. Seguono vicini al traguardo Esteban Ocon e Kevin Magnussen (con Sergio Perez in scia) ma a fine gara sono stati squalificati entrambi per violazioni relative al consumo di carburante.

Così Perez sale 8° e se ne avvantaggia anche Brendon Hartley, 9° da 11° dopo aver contenuto Marcus Ericsson (alla fine 10°) e Stoffel Vandoorne. Ottimo anche per la Toro Rosso, ormai condannata a partire dal fondo per sperimentare nuove power unit Honda a ogni gara. Che peraltro sembrano funzionare bene, a beneficio della "squadra madre" Red Bull che ne adotterà l'evoluzione il prossimo anno. Vari problemi hanno infine colpito Pierre Gasly, Sergey Sirotkin, Lance Stroll (che aveva speronato Fernando Alonso all'inizio) e soprattutto i ritirati. Tra questi, Charles Leclerc si è preso prima con Romain Grosjean (che partirà attardato di 3 posti in Messico per questo) e poi con Ericsson, in una gara da dimenticare; l'elenco è completato da Ricciardo e Alonso.


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