Formula 1 Messico, Mercedes: dubbi texani da superare

Formula 1 Messico, Mercedes: dubbi texani da superare© sutton-images.com

Tiene banco la vicenda tecnica dei cerchi posteriori "forati", dopo Austin. Sarà oggetto di discussione all'interno del gruppo tecnico FIA, in ottica 2019. Toto Wolff: "Non possiamo essere soddisfatti del risultato negli USA"

Fabiano Polimeni

24.10.2018 09:31

Ha guadagnato attualità nel week end di Austin e continuerà a essere un tema di discussione. L’impiego da parte di Mercedes dei cerchi posteriori sviluppati per produrre effetti aerodinamici e migliorare lo smaltimento del calore, con ripercussioni dirette sulla gestione delle temperature delle gomme, è stato oggetto di una richiesta di chiarimento avanzata dalla Ferrari alla Federazione, che ha dato il proprio parere positivo alla soluzione. 

Come riportato da Motorsport, tuttavia, per evitare la possibilità di un ricorso post-gara sulla soluzione tecnica, per filosofia vicina a quella impiegata da Red Bull nel 2012 e allora ritenuta illegale, poiché il cerchio si configurava quale sistema aerodinamico mobile, a Austin, in gara, Mercedes ha corso con una specifica modificata nella presenza dei fori sul canale interno del cerchio.

A riprova di come non si sia esaurito il tema e le discussioni sulla liceità del dispositivo, Charlie Whiting ha annunciato che la materia sarà oggetto di approfondimento da parte del gruppo tecnico della FIA. Una necessità, definire con chiarezza la possibilità d’impiego o meno dei cerchi “forati” e così evoluti nella ricerca dei benefici aerodinamici e termici, soprattutto in vista del 2019, quando le norme tecniche del regolamento e la revisione della configurazione aerodinamica della monoposto, potrebbero portare i team a sviluppare il sistema per recuperare l’effetto out-wash (il direzionamento dei flussi d’aria verso l’esterno della ruota) che risulterà ridotto dalla semplificazione delle paratie dell’ala anteriore.

In questo scenario si innestano gli interrogativi sul quanto, il passo indietro Mercedes sulla configurazione dei cerchi, abbia inciso nella gestione delle gomme Soft in gara a Austin, con un anomalo blistering sulle posteriori, assente su altre monoposto.

Il week end in Messico, sebbene si corra su una pista mediamente stressante per le gomme, si rivelerà importante proprio in materia di gestione del calore, anche sulle gomme. L’asfalto molto liscio e il basso grip sono fattori che, in presenza di scivolamento, tendono a incrementare le temperature d’esercizio. Inoltre, la rarefazione dell’aria propria del correre in alta quota genera un minore raffreddamento – del motore, dei freni, così come delle gomme -.

Toto Wolff guarda alla trasferta messicana con l’ammonimento arrivato a Austin sulla gestione delle gomme: “Il Gran Premio degli USA ha confermato quel che dicevamo prima della gara: la lotta per il campionato quest’anno è lontana dall’essere conclusa. Sebbene Lewis sia riuscito a estendere la propria leadership su Sebastian vettel a Austin, noi abbiamo perso punti sulla Ferrari nel mondiale Costruttori.

Restiamo con una lotta in mano e dovremo continuare a spingere per vincere entrambi i titoli. Non possiamo essere contenti del risultato in Texas, ma ci offre un’opportunità per imparare e tornare più competitivi.

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La prossima fermata ci porta a Città del Messico, dove affronteremo una sfida molto diversa. L’autodromo Hermanos Rodriguez è un’eccezione vista l’altitudine e l’impegno che questo ripone sulle macchine e le power unit. È stata una delle piste per noi più deboli negli ani scorsi e ci aspettiamo una dura battaglia con Ferrari e Red Bull.

Le previsioni meteo indicano condizioni simili a quelle avute a Austin, che potrebbero riservare a tutti un altro cambio di programma dettato dai pochi giri sull’asciutto. Sappiamo non sarà una gara facile, ma tutti sono concentrati, motivati e determinati a tenere viva la pressioen fino alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi”.

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