F1 Abu Dhabi, analisi qualifiche: nulla da fare contro Mercedes, per ora

F1 Abu Dhabi, analisi qualifiche: nulla da fare contro Mercedes, per ora© sutton-images.com
Lo schieramento a Yas Marina ribadisce la superiorità teutonica, ma in gara la Ferrari potrebbe risultare più competitiva come impostazione

Maurizio Voltini

24 novembre 2018

Nonostante giri perfettibili da parte sia di Lewis Hamilton sia di Valtteri Bottas, a Yas Marina la Mercedes monopolizza la prima fila di partenza per il GP. Una supremazia che viene suggellata da un record un po' particolare: è la quinta volta consecutiva che la squadra anglotedesca si aggiudica l'intera prima fila nello stesso Gran Premio. In ogni caso Hamilton è ancora una volta e meritatamente il più veloce di tutti e si aggiudica così la sua 11ª pole position stagionale, numero che non può più aumentare solo perché le gare sono finite…

L'impegno dei piloti Ferrari si è concretizzato con una buona seconda fila: Sebastian Vettel ha dato davvero l'idea di aver spremuto al massimo la sua SF71H e stavolta anche Kimi Raikkonen è riuscito ad affiancarsi con un colpo di reni proprio sotto la bandiera a scacchi. Se abbiamo definito "buona" questa seconda fila, è perché si è notato che le Mercedes hanno guadagnato queste prestazioni sul giro rinunciando a qualcosa in termini di velocità massima, impostando un carico alare che ha favorito nei settori misti del tracciato arabo.

Il fatto è che ciò potrebbe facilitare la Ferrari su una pista dove normalmente non è facile superare, ma tutt'altro che impossibile se puoi contare su una maggior velocità nei due lunghi rettifili. Certo, ammesso che si riesca a mantenere la scia… In questo non si potrà escludere a priori una rimonta Red Bull, vuoi per come la RB14 gestisce bene le gomme in gara, vuoi per come riesce a sfruttare bene le scie forte anche di un'ottima uscita di curva, come dimostrato in Brasile. Saranno dunque da seguire i primi giri di Max Verstappen, stavolta meno rapido in qualifica di Daniel Ricciardo, ma favorito al via dal fatto di montare gomme hypersoft contro le ultrasoft degli altri davanti; vedremo però nel prosieguo di gara.

Tra "gli altri", svettano bene e con un certo margine (ma soli 45 ms tra di loro) Romain Grosjean e Charles Leclerc: una sfida francofona anche questa da seguire, in gara. Come pure quella tra Esteban Ocon e Nico Hulkenberg, a loro volta staccati di soli 2 millesimi. C'è poi in ballo anche la sfida per il 4° posto tra i team: la Renault deve tenere a bada la Haas, ma può facilmente essere che in gara possa valere di più la posizione di Carlos Sainz, che parte appena dietro al compagno di squadra ma con libertà di scelta sulle gomme. Vedremo se ciò darà un vantaggio pure a Marcus Ericsson, pure lui in sesta fila.

Ci si può attendere una gara in rimonta pure da Kevin Magnussen e Sergio Perez, che semplicemente non hanno azzeccato il giro buono. Forse qualche difficoltà in più potrebbe avere Fernando Alonso dalla quindicesima casella in griglia, sebbene sia facile pronosticare che per la sua ultima gara in F1 non sarà certo rinunciatario. Si sperava in qualcosa di più per la Toro Rosso, con Brendon Hartley 16° e Pierre Gasly 17°, ma per il francese c'è pure la preoccupazione per la perdita di potenza che l'ha colpito negli ultimi metri del giro che gli avrebbe permesso di passare in Q2; da vedere se tali problemi siano risolvibili. Distaccati e con minori speranze sono invece Stoffel Vandoorne, Sergey Sirotkin (ancora una volta davanti al team-mate) e Lance Stroll. Ma ovviamente non si può mai darsi per vinti fino alla bandiera a scacchi.


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