Stroll: "Non sono in F1 per perdere soldi"

Stroll: "Non sono in F1 per perdere soldi"© sutton-images.com
Rilevata la Force India, dal 2019 Racing Point, il miliardario canadese potenzierà il team con una nuova struttura e considera l'affare al pari degli altri che ne hanno costruito la fortuna negli ultimi 20 anni

Fabiano Polimeni

03.12.2018 14:58

"Quasi per caso", un’occasione di investimento come tante altre, da sfruttare per la visibilità globale che offre la Formula 1. Lawrence Stroll parla della proprietà di Racing Point F1 come fosse un affare al pari dei brand lo hanno portato a costruire il patrimonio di 2,7 miliardi di dollari che gli attribuisce Forbes. Incidentalmente, in Racing Point, andrà a correre Lance Stroll, dopo una stagione da incubo in Williams. 

Troverà un team sul quale Stroll senior ha intenzione di investire e dotarlo di nuove strutture, potenziarlo come non è mai stato fatto nell’era Mallya successivamente alle vicende giudiziarie che hanno interessato il businessman indiano.

F1 2019, gli iscritti: Giovinazzi sceglie il 99, Force India esce di scena

Pur essendo stato un grande ammiratore della Formula 1 e, ovviamente, un gran sostenitore da quando mio figlio è diventato un pilota, non avrei mai previsto di possedere un team, di volere un team. Per farla semplice, questa è un’opportunità di business fenomenale che si è presentata da sé”, ha raccontato Stroll al New York Times.

Dopo aver finanziato la Williams senza i risultati sperati, trova una Force India che versa in ottimo stato di salute sotto il profilo tecnico, una squadra con 400 dipendenti che è stata in grado di ottenere risultati superiori alle proprie possibilità e ormai da diverse stagioni.

L’investimento con la cordata di finanziatori che ha rilevato la proprietà a inizio agosto non è giunto per mecenatismo, giura Lawrence Stroll: “Non avrebbe funzionato se il team fosse stato ultimo. È per le prestazioni che hanno ottenuto in rapporto al budget disponibile che quest’operazione è stata realizzata. Non lo faccio per l’ego, non sono in Formula 1 per perdere soldi, ci sono per guardare al lungo periodo, come ho fatto con ogni altro business che ho avuto, fosse Tommy Hilfiger, Michael Kors o qualsiasi altro”.

Saltare dalla Williams alla Force India, per Lance Stroll, sarà un’occasione da non mancare per scrollarsi di dosso il bollino di pilota al quale il papà ha comprato la scuderia, a mo’ di giocattolo. Perez è lì, il metro di paragone col quale confrontarsi e da battere per meritarsi i giusti riconoscimenti, dovesse farcela.

Tra gli investimenti che Stroll senior, insieme agli altri soggetti che hanno finanziato l’offerta d’acquisto della Force India, ha in programma, la realizzazione di una nuova, unica, struttura a Silverstone, che sarà pronta sul finire del 2020: “Sebbene il team non avesse un’emorragia di denaro né perdesse molti soldi, era costantemente sottofinanziato.

Non parliamo di somme enormi, sono ragionevoli e con l’ingaggio di più persone nei posti giusti – dove prima erano sguarniti per problemi finanziari – colmerà l’appetito. Con i giusti finanziamenti e la giusta leadership non c’è motivo per cui non dovremmo avere aspettative alte e speriamo di poter lottare per il terzo posto”.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi