Formula 1, analisi prove Australia: si naviga ancora a vista

Formula 1, analisi prove Australia: si naviga ancora a vista© sutton-images.com
Le prime prove ufficiali stagionali hanno visto netta differenza tra chi ha già un buon set-up (Mercedes) e chi ancora sta facendo esperimenti di messa a punto (gli altri)

Maurizio Voltini

15.03.2019 ( Aggiornata il 15.03.2019 09:36 )

Le prime prove libere ufficiali di un weekend di gara, quello australiano di Melbourne, sono state un po' problematiche e non solo per il vento che ha disturbato una giornata serena e ha pure portato a qualche errore in più da parte dei piloti in pista. Le difficoltà di un tracciato impegnativo si sono aggiunte a quelle di macchine ancora da "scoprire" completamente da parte dei team, che quindi si sono lasciati andare a qualche "esperimento" nel cercare di definire certe regolazioni o semplicemente capire in che modo agissero effettivamente in pista. Per non parlare delle condizioni continuamente in evoluzione del tracciato.

Di fatto, e la lista dei giri veloci lo mostra chiaramente, la Mercedes è la squadra che si è trovata con le regolazioni più efficienti. Il distacco dagli altri di 8 decimi poteva essere ancora maggiore, ma ovviamente pure i piloti devono trovare ancora le giuste misure soprattutto in fase di simulazione di qualifica, e questo vale per tutti. La momentanea supremazia cronometrica delle W10 si è peraltro verificata con entrambi i piloti Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, ma anche con le altre mescole di pneumatico e pure nei long run.

Tuttavia, come abbiamo anticipato, le minori prestazioni messe in campo dagli antagonisti sono parse chiaramente dovute a set-up ancora tutt'altro che ottimali. Intendiamoci: non per ritardi di preparazione o carenze irrisolvibili di progetto, ma proprio perché si sta ancora cercando la miglior "comprensione" delle nuove monoposto e quindi si provano soluzioni diverse proprio per avere dei riscontri, e non perché si stia "brancolando nel buio". Dunque è più che lecito aspettarsi una situazione più equilibrata domani, soprattutto in qualifica.

In particolare la Ferrari ha avuto problemi nel definire il corretto settaggio delle power unit, soprattutto con Charles Leclerc (il che fa capire come mai sia solo 9° e abbia avuto una distrazione in testacoda). C'è stato anche qualche problema nello sfruttamento ottimale dei pneumatici, tutte cose che però il team di Maranello dovrebbe riuscire a gestire. Stavolta vedremo dunque quale sarà l'apporto della squadra di supporto al simulatore, rispetto allo scorso anno. Senza dimenticare che comunque Sebastian Vettel è a soli 73 millesimi dall'essere 3° anziché 5°.

A separare il tedesco da quella posizione vi sono entrambe le Red Bull. Con il suo 4° tempo Pierre Gasly dimostra che sta prendendo confidenza con la squadra e la macchina, mentre su Max Verstappen va detto che non ha sfruttato bene il momento in cui ha montato le Pirelli più morbide disponibili (più tardi di tutti gli altri) guadagnando solo 3 decimi passando dalle medie alle soft (normalmente si otteneva anche 1 secondo). Dunque anche l'olandese potrebbe essere molto più "attaccato" alle Mercedes. Ha preoccupato un calo di potenza sulla power unit del francese, ma sembra sia stata una noia minore e risolvibile.

Tra "gli altri" svetta l'Alfa di Kimi Raikkonen, per nemmeno un battito di ciglia davanti alle Renault, con Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo separati pure loro di pochissimo, nonostante i problemi di elettronica e di batterie avuti nel corso della giornata. Antonio Giovinazzi da parte sua è un po' attardato, ma anche per via del momento non ideale in cui ha montato le Pirelli rosse.

Non male nemmeno le Haas a poca distanza, tra Romain Grosjean 10° e Kevin Magnussen 12°, come pure è incoraggiante un certo riscontro da parte Toro Rosso: a parte qualche errore da parte di Alex Albon – ma ripetiamo che questo circuito di Albert Park è difficile e a maggior ragione lo è per i "deb" – Daniil Kvyat si è messo sovente in luce ed è nel gruppo di chi può lottare per una posizione di spicco tra gli inseguitori. Piuttosto la STR14 è parsa piuttosto instabile, ma pare per scelte di basso carico alare.

Non distante con Lance Stroll ma ancora un po' discontinua nei riscontri la Racing Point ex Force India, come pure la McLaren soprattutto con Carlos Sainz. Mentre il ritardo di preparazione della Williams si sta ripercuotendo nelle prestazioni in pista, con distacchi di circa 4 secondi dal vertice. Immaginiamo che in ogni caso ogni puntata in pista avvicini i tecnici di Grove alla miglior messa a punto, perché altrimenti c'è il rischio di incappare nella regola del 107% in qualifica. In ogni caso, con tali distacchi è inutile e ozioso stare a fare paragoni tra i due piloti, con tutto che George Russell non sta demeritando nei confronti di Robert Kubica. Ma ovviamente per essere seri in merito servirebbero monoposto equilibrate, efficaci ed equivalenti…


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