Formula 1 GP Australia, analisi qualifiche: Mercedes azzecca tutto

Formula 1 GP Australia, analisi qualifiche: Mercedes azzecca tutto© LAT Images

Velocissimi sia Hamilton che Bottas, staccati tutti gli altri a partire dalla Ferrari di Vettel. Prospettive migliori per la gara, ma chissà se basterà

Maurizio Voltini

16.03.2019 10:15

La stagione 2019 della Formula 1 riparte con una bella lotta in qualifica tra Valtteri Bottas – che tiene la pole solo per qualche minuto tra il primo e il secondo run in Q3 – e Lewis Hamilton che una volta di più si conferma mostruoso nella caccia al giro veloce. Con queste premesse, aver costretto Lewis a dare il meglio di sé dopo un errore nel primo giro valido, resta comunque una nota di merito per Valtteri. Anzi, essere a soli 112 millesimi dal compagno di squadra pone il finlandese sempre in ottima posizione ai fini della gara di domani.

Parlando sempre di distacchi, il problema è quando si vanno ad analizzare quelli di tutti gli altri. A partire ovviamente dalla Ferrari, per la quale trovarsi a 7 decimi dai diretti rivali con Sebastian Vettel è stato un vero choc. Più ancora dei 9 decimi e mezzo rimediati da Charles Leclerc che in Q3 non è stato così incisivo come nelle fasi precedenti. Ora, se è pur vero che anche come set-up si è pensato più alla gara e che i punti si assegnano domani, resta la brutta impressione di un distacco troppo alto per poter essere davvero azzerato, e soprattutto di una macchina che deve ancora trovare il bandolo della matassa nella definizione di tutti i parametri.

Certamente è più che possibile e comprensibile che alla prima gara della stagione non si abbia ancora del tutto "in mano" la situazione tecnica della nuova monoposto e restino zone d'ombra nella comprensione del suo comportamento e delle sue regolazioni – sebbene le prove invernali di Barcellona avessero dato indicazioni di segno ben diverso – ma stavolta è davvero mancato qualcosa. E non escludiamo che si tratti del team di supporto a Maranello che verifica l'evoluzione del weekend al simulatore. Con la partenza di Giovinazzi e di Kvyat è venuto infatti a mancare un "appoggio" molto apprezzato fino allo scorso anno, e ora è possibile ci voglia un piccolo periodo di "rodaggio" per ripartire con Pascal Wehrlein e gli altri.

Al contrario, nel caso della Red Bull possiamo parlare di conferma come terza forza in campionato, per ora e sempre con la possibilità di finire più avanti. Questo anche se probabilmente si sperava in un maggior apporto della motorizzazione Honda in qualifica. In ogni caso Max Verstappen è giustamente in seconda fila mentre solo una situazione piuttosto difficile per tutti in Q1 ha condannato alla 17esima posizione Pierre Gasly.

Nelle fasi finali della prima fase di qualifica, infatti, si è assistito ad un rapido incremento delle condizioni del circuito, che ha portato molti a migliorare sensibilmente sotto la bandiera a scacchi. Basti pensare che pure Kimi Raikkonen, pur meritatamente 9° in Q3, ha rischiato di finire tra gli esclusi, dai quali era stato capace di togliersi Antonio Giovinazzi con un ottimo colpo di reni finale, come altresì Leclerc è stato costretto a passare dalle Pirelli medie alle soft per poter proseguire. In questo marasma ne ha fatto le spese per cattivo tempismo strategico Gasly, ma pure chi si è trovato coinvolto in situazioni di traffico come Carlos Sainz.

Lo spagnolo ha infatti "buttato" il giro finale quando si è trovato davanti in curva 14 un Robert Kubica lento perché aveva appena toccato il muretto in curva 10 con conseguente foratura. Paradossale (ma anche tecnicamente intrigante) che ciò sia successo perché, come ha spiegato lo stesso pilota polacco, improvvisamente la Williams FW42 ha trovato grip con le ultime impostazioni. Così oltre a non avere le corrette "misure", Robert si è trovato a fare curva 9 così forte da trovarsi troppo veloce in quella successiva (parliamo di una esse) con "piallata" al muretto in uscita. Il buono di questa situazione è che almeno sembra si stia trovando la strada tecnica giusta in Williams, a favore dell'immediato futuro, come dimostra anche George Russell che ha recuperato un paio di secondi.

Spiegato il brutto risultato di Sainz, in McLaren possono però gioire per l'ottima prestazione di Lando Norris, addirittura 8°: non è da tutti finire in Q3 con una macchina di seconda linea (e avremmo detto pure terza ieri…) alla gara di debutto. Per inciso, un altro è stato proprio Sainz… Davanti le Haas, che suggellano un'ottimo risultato di squadra con Romain Grosjean a fianco di Leclerc in terza fila (e separato dal ferrarista di soli 4 decimi) e Kevin Magnussen subito dietro. Sperando che queste posizioni non portino a comportamenti "strani" in partenza…

Bene Kimi Raikkonen e Sergio Perez in quinta fila, benino le Renault in sesta: qualche problemino non ha permesso a Nico Hulkenberg e a Daniel Ricciardo di esprimersi al 100%, ma per la gara potranno rifarsi e magari sfruttare la possibilità di strategie alternative con le gomme. Lo stesso per chi segue, a cominciare dalle Toro Rosso: non male Alex Albon 13°, solo 15° ma perché ostacolato dal traffico Daniil Kvyat, come del resto è successo anche ad Antonio Giovinazzi. Per cui è fin troppo facile pronosticare una gran lotta nelle immediate retrovie, per domani.


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