GP Bahrain: Vettel, vento e sabbia insidie nel trovare il ritmo

GP Bahrain: Vettel, vento e sabbia insidie nel trovare il ritmo© LAT Images

Le difficoltà del circuito di Sakhir, prossima tappa del mondiale, viste da chi, un anno fa, realizzò pole e vittoria. Vettel evidenzia l'importanza di una qualifica con precisione millimetrica. Leclerc determinato a far bene

Fabiano Polimeni

25.03.2019 ( Aggiornata il 25.03.2019 18:38 )

Pole e vittoria, una dimostrazione di forza che convinse. Macchiata, solo, dall’incidente occorso a Francesco Cigarini, durante il pit-stop di Kimi Raikkonen, per un problema sul dado della ruota posteriore sinistra. Così la Ferrari, un anno fa, in Bahrain.

Prossima tappa, Sakhir, di un recupero atteso, di una forma e competitività della SF90 da esprimere. La pista metterà in evidenza alcuni esercizi specifici, in parte verificati a Melbourne, come la trazione. Altri ancor più stressanti, come la frenata. Senza contare i ripetuti allunghi a segnalare la potenza della power unit sulla quale poter contare. Aerodinamica? L’efficienza conterà nel settore centrale.

"Dal punto di vista del pilota, la pista del Bahrain a livello di difficoltà si può configurare come normale. Detto questo, non è sempre facile prendere il ritmo giusto nelle prove perché la pista è sporca di sabbia e spesso tira un forte vento”, racconta Vettel, nel “presentare” la sfida del week end in arrivo.

Tra i temi tecnici da seguire, la gestione delle gomme su un fondo più abrasivo rispetto a Melbourne. La sabbia che può sporcare la pista è una minaccia per l’aderenza e, soprattutto, per la gestione delle gomme posteriori nelle tante ripartenze da marce basse.

“In molti casi, ogni giro di pista è diverso dal precedente e questo può fare la differenza, specie in qualifica: basta essere fuori dalla traiettoria ideale anche di pochi centimetri che le ruote iniziano a pattinare e si perdono irrimediabilmente dei decimi.

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Qui ogni errore si paga caro in termini di tempo e per la stessa ragione bisogna essere molto cauti nel portare i sorpassi, aspettando un piccolo errore del pilota davanti per provare a passargli davanti", segnala Seb.

Un anno fa vinse con una strategia al limite e una comunicazione via radio che prese in contropiede il muretto Mercedes, convinto che Seb avrebbe effettuato un secondo pit. Non avvenne, tirò dritto fino al traguardo e riuscì a gestire il margine di vantaggio su un Bottas in tardiva rimonta.

Quanto a Leclerc, maggiori soddisfazioni in Formula 2 che non con Alfa Romeo Sauber, un anno fa alle prese con una monoposto che sarebbe diventata solo da Baku in avanti un interessantissimo laboratorio di crescita.

"E' una pista piuttosto tecnica, dove spesso noi piloti incontriamo condizioni estreme. Per questo è interessante provare tante diverse configurazioni durante le prove libere così da essere preparati ad ogni evenienza.

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Si tratta di un tracciato su cui mi piace molto guidare. Vi ho gareggiato in Formula 2 e ho raccolto subito delle soddisfazioni. Nella scorsa stagione è stata un po' più dura ma ero solo agli esordi della mia carriera di Formula 1.

Quest'anno non vedo l'ora di scendere in pista a Sakhir con la Ferrari: voglio portare a casa un buon risultato".


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