Formula 1, Forghieri: giusto l'ibrido ma levate il DRS

Formula 1, Forghieri: giusto l'ibrido ma levate il DRS© LAT Images

Mauro Forghieri è tra i protagonisti della storia della Formula 1, al GP numero 1.000 domenica prossima. L'ingegnere racconta la sua F1 e le soluzioni che introdurrebbe per battaglie e sorpassi veri

Fabiano Polimeni

10.04.2019 ( Aggiornata il 10.04.2019 19:35 )

Mille gran premi validi per il mondiale, domenica. Storia della Formula 1 scritta da nomi entrati di diritto nella leggenda. Marchi e piloti e tecnici. L’ingegnere Mauro Forghieri ha vissuto per 30 anni la massima categoria, dagli anni Sessanta ai primissimi Novanta, decenni caratterizzati da passaggi epocali, per tecnologia, volto dello sport, protagonisti.

“La mia vita in Formula 1 inizia in un momento storico per lo sport. Il primo Gran Premio da ingegnere Ferrari è stato Monaco 1962 e segnò il debutto della prima monoposto a motore posteriore uscita da Maranello, la Dino 246”, ricorda.

IL SOGNO USA E LA CHIAMATA DEL DRAKE

“Al tempo non sapevo cosa mi avrebbe riservato il futuro e sognavo di andare a lavorare in America. Ma Enzo Ferrari cambiò la mia vita quando, il 31 ottobre del 1961, mi mise a capo di tutte le attività di ricerca e delle corse. Avevo 26 anni e non mi sono mai spostato da Maranello, vivendo momenti a volte difficili, a volte tragici, più spesso semplicemente emozionanti”.

Il racconto di Forghieri, tra le figure che hanno fatto la storia della Formula 1, guarda al presente, una serie praticamente irriconoscibile per l’evoluzione che ha subito negli anni.

IBRIDO SÌ MA DIVERSO, DRS INACCETTABILE

Non fa parte della categoria dei nostalgici, riconosce la necessità dell'evoluzione e, sulla strada che dovrebbe imboccare la Formula 1, dice: “La guardo ancora oggi, la mossa verso l’ibrido è corretta ma vorrei più sorpassi veri e l’unico modo per averli è liberarsi del DRS (che detesto), ridurre il carico aerodinamico e far ricadere tutte le innovazioni nell’area interna del passo. Così facendo ci sarebbero minori turbolenze e minori ostacoli nelle fasi di sorpasso.

Poi toglierei tante regole legate ai motori, lasciando più spazio all’immaginazione, uno scenario di vivi e lascia vivere la potenza del motore termico forse più della potenza ibrida”.

Due aspetti sui quali, molto difficilmente, per usare un eufemismo, la Formula 1 del 2021 potrà soddisfare Forghieri. Il DRS è ancora immaginato tra i dispositivi presenti anche con il profondo cambiamento aerodinamico in discussione, un artificio impossibile da digerire.

L'AMORE PER LE F1 SUPERIORE ALLE SPORT PROTOTIPO

Lo è tanto più per chi, come Forghieri, racconta: “Devo confessare che ho sempre preferito la Formula 1 alle gare Sport Prototipo, per le corse ravvicinate e i ruota a ruota aggressivi rispetto alle battaglie sulle lunghe distanze delle corse Sport.

Ad esempio, come potrò mai dimenticare quando Gilles Villeneuve ha onorato la Ferrari con la prima vittoria di un motore turbo a Monaco nel 1981? Fu un momento di felicità immensa, seguito da un’altrettanto grande vittoria a Jarama in Spagna. Quelle sono state solo due vittorie indimenticabili tra tante”.


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