GP Monaco F1, analisi qualifiche: Mercedes perfetta, Ferrari no

GP Monaco F1, analisi qualifiche: Mercedes perfetta, Ferrari no© LAT Images

Strategia autolesionista per la Scuderia in Q1 e ne fa le spese Leclerc, mentre Hamilton ottiene il meglio dalla monoposto tra i (relativi) problemi di gomme

Maurizio Voltini

25.05.2019 ( Aggiornata il 25.05.2019 17:59 )

Anche nelle qualifiche di Montecarlo il team Mercedes conferma quanto aveva già fatto vedere nelle prove del giovedì, conquistando la prima fila senza discussioni. L'unica incertezza poteva essere anche stavolta su chi avrebbe agguantato la pole: Valtteri Bottas fa meglio nel primo run, ma non riesce a far scaldare opportunamente le gomme nel secondo run per via del traffico e addirittura abbandona prima del traguardo. Al contrario, Lewis Hamilton riesce a sfruttare la macchina fino in fondo, per quanto anche lui con qualche problema di aderenza, riuscendo così a sopravanzare il compagno di squadra di 86 millesimi proprio sotto la bandiera a scacchi: una pole pienamente meritata, insomma.

La Ferrari conferma invece di essere allo sbando e che nel team non c'è serenità. Da un lato i meccanici hanno dimostrato la consueta abilità nel risistemare la SF90 di Sebastian Vettel dopo l'incidente nelle ultime prove libere, sufficiente per consentire al tedesco il 4° tempo pur senza aver risolto il problema di feeling con l'avantreno. Però con Charles Leclerc si pasticcia: a parte l'errore nel saltare la pesa (che ha comunque fatto perdere tempo), nel tentativo di risparmiare un run e un set di pneumatici, ci si accontenta del 9° tempo del primo (e unico) run quando però il gap dall'esclusione è di un paio di decimi soltanto.

Ovviamente gli altri riescono a migliorare, anche perché la pista ha un'evoluzione sensibile, e così Leclerc scivola indietro fino al 16° posto, escluso dalle Q2. La stessa cosa poteva capitare a Vettel, del resto, se non fosse che una piccola toccata al rail aveva convinto Seb a rientrare ai box per controlli e quindi a rifare il tentativo (che l'ha portato a segnare il 1° tempo in Q1) in condizioni migliori, passando quindi la trappola.

Nulla da recriminare invece per Red Bull, se non una velocità leggermente inferiore rispetto alle Mercedes: Max Verstappen si infila a metà strada tra queste e la Ferrari di Vettel, 3° tempo, con Pierre Gasly appena dietro al tedesco, per meno di 1 decimo. Oltretutto l'olandese è convinto che nel passo gara sia anche meglio, mentre il feeling del francese con la RB15 sta migliorando, pur se non (ancora) abbastanza per impensierire il compagno. Al suo fianco un ottimo Kevin Magnussen, che ha concretizzato le prestazioni della Haas dopo che Romain Grosjean era rimasto bloccato da Gasly in Q2, non riuscendo a passarle (13°).

Nella lotta tra le retrovie, oltre alla Haas sembrano ben messe pure Renault, McLaren e Toro Rosso, quest'ultima con un bel risultato di squadra avendo sia Daniil Kvyat sia Alex Albon in Q3, rispettivamente 8° e 10°. Ma con Daniel Ricciardo 7° e Nico Hulkenberg 11° (fuori per 62 ms dalle Q3) la squadra francese può contare sia sulla posizione al via sia sulla possibilità di variare la strategia gomme con il tedesco, e quasi lo stesso vale per la squadra arancio con Carlos Sainz 9° e Lando Norris 12°.

Infine, meno bene del previsto l'alfa Romeo con Kimi Raikkonen 14° e Antonio Giovinazzi (poi però penalizzato di 3 posti, 18°, per aver ostacolato Hulkenberg in Q1) appena dietro per 7 centesimi, ma sempre meglio rispetto a Racing Point con Sergio Perez 17° e Lance Stroll 18° (6 decimi il gap tra i due). Per non parlare delle Williams, sempre in coda con George Russell anche stavolta davanti a Robert Kubica (per meno di 3 decimi) anche se il distacco dal vertice appena sopra i 2 secondi è certamente meno pesante rispetto a quanto si paventava nelle prove libere.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi