GP Monaco F1, analisi gara: qualche sorpasso, tanti episodi, doppiette finite

GP Monaco F1, analisi gara: qualche sorpasso, tanti episodi, doppiette finite© sutton-images.com

Pur con i limiti di sorpasso tradizionali di Montecarlo, la gara ha offerto tanti spunti di riflessione e di discussione, vittoria di Hamilton compresa e secondo posto non di Bottas né di Verstappen, ma di Vettel

Maurizio Voltini

26.05.2019 ( Aggiornata il 26.05.2019 20:22 )

Nel giorno in cui la Mercedes "toppa" con le strategie, Lewis Hamilton fa tutto quanto in suo potere per portare a casa una vittoria non più così scontata pur dopo la sua ottima pole position. Questo perché quando entra la safety car al giro 11, per i detriti lasciati in pista da Leclerc, i box gli montano le gomme medie anziché le hard scelte dai rivali. Lewis capisce quasi subito il limite di questa scelta (mancano ancora 67 giri…) e comincia a gestire presto i pneumatici, dosando la sua velocità in modo da non lasciare margine a chi segue.

Ciò non basta ad evitare di distruggere la gomma anteriore sinistra, ma Hamilton riesce a tenere sotto controllo gli inseguitori, indubbiamente favorito dalla pista che rende molto difficili i sorpassi, e resiste anche a un attacco troppo spavaldo di Verstappen che rischia di causargli dei danni a tre giri alla fine (oltre a mandarlo fuori pista). Quindi vittoria meritata, se non altro per la prestazione in qualifica su un tracciato dove si sa bene quanto conti.

Da parte sua Valtteri Bottas si vede distruggere la gara per essere stato stretto contro il rail in pitlane da Max Verstappen (dovrà tornare al cambio gomme per la rottura di un cerchio) e così non potrà fare più del 4° al traguardo. Passerà 3° per la giusta penalizzazione di 5 secondi a Verstappen stesso, che ha vanificato la sua seconda posizione sotto la bandiera a scacchi per questa manovra evitabile, dato che a sinistra aveva spazio sufficiente. Peccato, perché in partenza era invece stato accorto, evitando un possibile contatto con Bottas in una prima curva viziata da Hamilton che lo "velava". Per Red Bull, Pierre Gasly si classifica 5° ottenendo anche il punto per il giro più veloce.

In ogni caso in questo modo si interrompe la sfilza di doppiette Mercedes. Invece di Max, secondo si classifica infatti Sebastian Vettel, cogliendo il miglior risultato dell'anno per la Ferrari. Da parte sua ha lottato per gran parte della gara con le gomme posteriori, pur senza lamentarsi troppo alla radio (come invece fatto da Hamilton), massimizzando quindi tutte le sue possibilità in gara evitando di commettere inutili errori, anche se ciò non gli permette altro nonostante il basso ritmo imposto da Hamilton.

L'altro ferrarista, Charles Leclerc, dà spettacolo con bellissimi sorpassi nel cercare di recuperare dalla 15esima posizione di partenza. In particolare alla Rascasse, dove però terminano le sue possibilità: su Hulkenberg non riesce a ripetere l'operazione riuscita con Grosjean, stringe troppo la curva e così tocca il rail interno con la ruota posteriore destra, finendo in testacoda. Rimedia anche una foratura, ma quando se ne accorge ha già iniziato il giro successivo e così, nel completarlo verso i box, in pratica distrugge la macchina nelle prossimità della ruota. Danni per cui sarà costretto al ritiro pochi giri dopo.

Parlando di sorpassi, notevolissimo quello di Carlos Sainz al primo giro, con il quale ha guadagnato due posizioni passando all'esterno di Massenet (curva 3). Su questo costruirà la gara che lo porterà 6° finale, vale a dire "primo degli altri". Una gara in cui dovrà comunque tenere a bada un coriaceo Daniil Kvyat, al traguardo con Alex Albon in coda: un bel risultato davvero, questo, sia per la Toro Rosso che per la Honda, con tutte le macchine in zona punti.

In coda a questo gruppo viene un po' rallentato Romain Grosjean, che non riesce così a difendersi dal ritorno di Daniel Ricciardo al ritmo di 2 secondi al giro, con "sorpasso virtuale" per via dei 5 secondi di penalità al francese a causa del superamento della riga continua di uscita dalla pitlane. Punti per entrambi, in ogni caso, con Lando Norris fuori non per molto, primo tra quelli partiti su gomme medie. Mentre Kevin Magnussen non concretizza la buona posizione di partenza causa una tattica gomme identica a quella di Hamilton: purtroppo non ha una W10, così finisce 12° e primo dei doppiati.

Sergio Perez 13° raccoglie più di quanto potesse aspettarsi dopo le qualifiche, Nico Hulkenberg 14° l'opposto, mentre stupisce piuttosto il 15° posto che George Russell è riuscito a conquistare con una gara molto consistente e senza rimediare distacchi abissali nonostante la FW42. Precedendo così Lance Stroll (troppi errori), Kimi Raikkonen (tattica alternativa vanificata dal traffico), nonché Robert Kubica ed Antonio Giovinazzi che si sono toccati alla Rascasse, con penalizzazione di 10 secondi per il pilota Alfa Romeo: ma oggi le monoposto con il quadrifoglio non hanno avuto reali possibilità di ben figurare.


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