Sebastian esclude un ritiro dalla Formula 1 e guarda al Gran Premio del Canada per dare inizio a un'inversione di tendenza per la Ferrari: "Quanto stiamo imparando tornerà utile anche per la macchina 2020"
Lewis sarà ancora in giro per 5 anni, tempo utile a infrangere tutti i record. Sebastian non indica una “scadenza”, ma esclude che possa ritirarsi dalla Formula 1. Il rumour circola da alcune settimane, accanto a quello – più concreto – di possibili cambi di tuta, di un futuro chissà se in Mercedes, per un’accoppiata che dia all’inglesissimo team di Brackley uno stampo dichiaratamente più teutonico.
I contratti dicono fine 2020 per tutti i big. Sebastian si limita a dire: “Non ho intenzione di smettere, mi diverto ancora tanto e ho qualcosa ancora da fare in Ferrari”. Ha l’obiettivo del titolo mondiale, ovviamente. Una strada diventata clamorosamente in salita e sulla quale muoversi, a breve, con gli strumenti a disposizione.
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Una Ferrari SF90 in attesa di sviluppi sostanziali, che portino il progetto a sviluppare più carico aerodinamico e far lavorare meglio le gomme. Potrebbe essere l’appuntamento in Francia quello nel quale introdurre un’ala anteriore modificata, secondo quanto riporta Autobild.
“Vogliamo provare a fare di tutto quest’anno per svoltare e il Gran Premio del Canada dovrebbe rappresentare l’inizio.
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La macchina è buona ma la stiamo ancora conoscendo e quest’anno risulta più difficile trovare il miglior modo di far funzionare le gomme, altri stanno facendo meglio. Noi impariamo ogni giorno e questa conoscenza ci aiuta anche a progettare la macchina del prossimo anno”, ha raccontato Vettel.
Il Gran Premio del Canada per ripetere il successo di un anno fa, quando mise fine a un digiuno che durava dal 2004 e celebrò i 40 anni dalla vittoria di Gilles Villeneuve. Velocità, trazione, frenata, rapidità tra i cordoli, saranno i temi tecnici delweek end. “Di solito, inizialmente la pista è molto scivolosa e ci mette parecchio a gommarsi fino a garantire livelli decenti di grip.
Montreal è anche conosciuto per essere un tracciato stop-and-go, con lunghi rettilinei e poderose frenate intervallate da qualche curva lenta e da alcune chicane nelle quali bisogna usare moltissimo i cordoli.
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La parte finale di solito è decisiva: al grande tornante la frenata va eseguita alla perfezione così da avere un’uscita ottimale e riuscire a portare tutta la velocità sul lungo rettilineo che immette in corsia box o porta all’ultima chicane”
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