GP Gran Bretagna, analisi prove: attenzione ai long run

GP Gran Bretagna, analisi prove: attenzione ai long run© LAT Images

Mercedes sempre davanti, con Ferrari vicine: ma in condizioni gara il divario appare più preoccupante. Conferma anche da parte McLaren, con Norris più veloce di Verstappen

Maurizio Voltini

12.07.2019 18:11

Dopo la sorpresa fatta dalla Red Bull nel primo turno di prove libere in Inghilterra, in particolare con Pierre Gasly, tutto torna alla normalità (o quasi) nel secondo turno: la Mercedes conquista la prima fila virtuale di giornata, con Valtteri Bottas riuscito a precedere Lewis Hamilton di soli 69 millesimi, e le Ferrari appena dietro. Charles Leclerc riesce a contenere il distacco in appena meno di 2 decimi, mentre quello di Sebastian Vettel è sui 4 e mezzo. Il tedesco ha avuto però alcune noie, da investigare, perché non si è capito bene se fosse un problema effettivo o solo di sensori.

Tuttavia è doveroso segnalare che questi tempi non vanno presi in senso assoluto, e non solo perché siamo ancora al venerdì, ma anche perché le difficili condizioni di aderenza dell'asfalto di Silverstone hanno portato quasi tutti a commettere svariati errori di guida, anche tra i top driver, compreso Bottas nel primo lancio di simulazione qualifica con le gomme soft. Così potrebbero risultare più indicativi i riscontri nei long run con le Pirelli medie, in cui il divario delle W10 dalle altre monoposto era invece di circa 1 secondo: vedremo se ci sarà un recupero, domani, dopo l'analisi dei dati odierni.

Anche in questa sessione, pur senza svettare, Pierre Gasly riesce a precedere Max Verstappen: in questa occasione è stato l'olandese a trovarsi meno a suo agio sulla RB15, contrariamente al solito. Così tra i due si è infilato un sempre brillante Lando Norris, con un riscontro cronometrico decisamente migliore rispetto a tutti gli altri inseguitori (oltre 4 decimi di gap) tra i quali spicca comunque il suo compagno di squadra Carlos Sainz, a confermare lo stato di forma delle McLaren.

Apprezzabile riscontro anche per Toro Rosso, con Alex Albon 9° e Daniil Kvyat 11°. Tra i due, a precedere il russo di 6 ms, si è installato Sergio Perez: la Racing Point sembra gradire l'asfalto meno dissestato, anche se i 0"238 che separano Lance Stroll dal compagno di squadra lo relegano 16°, a dimostrazione di come anche qui la lotta nelle retrovie sia sempre sul filo dei centesimi. È su quest'ordine di distacchi che Kevin Magnussen, Kimi Raikkonen, Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg si allineano dal 12° al 15° posto, con Kimi e Daniel separati da soli 2 ms. Mentre Antonio Giovinazzi è per adesso 17° a meno di 2 decimi da Raikkonen.

Più staccato, mezzo secondo esatto, Romain Grosjean che però è rimasto a lungo fermo ai box per via di problemi idraulici. Le avarie tecniche sono state del resto abbastanza numerose: George Russell ha avuto problemi al cambio che l'hanno bloccato a inizio pitlane dopo 11 giri, tanto da dover essere recuperato dai meccanici e non rientrare più in pista, e così stavolta è dietro a Robert Kubica. Abbandonato dal motore invece Ricciardo, ma si trattava dello Spec-A di inizio stagione, per cui domani verrà rimontato lo Spec-B già utilizzato in precedenza, come era già previsto e come successo anche per l'Alfa Romeo di Giovinazzi dopo il problema in FP1. Anche Bottas del resto ha avuto noie, che hanno portato alla sostituzione di una candela a titolo precauzionale, anche se sul momento non si è capito se il problema non dipendesse invece da un sensore o altro. Nulla comunque di preoccupante, in apparenza.


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