F1 2021, regolamento e norme a prova di furbi

F1 2021, regolamento e norme a prova di furbi© LAT Images

Un gruppo di tecnici creato dalla F1 è incaricato di esaminare i punti vulnerabili delle norme e i risvolti che lo sviluppo delle monoposto potrebbe avere sull'obiettivo centrale nel 2021: facilitare la corsa di una macchina vicina a un'altra

Fabiano Polimeni

22.07.2019 ( Aggiornata il 22.07.2019 11:00 )

Uno dei “timori” sul nuovo regolamento tecnico 2021 è che porti a ridurre la libertà progettuale sull’altare del controllo stringente della gestione dei flussi aerodinamici.

Scelta operata per ovviare alla perdita di deportanza sofferta da una monoposto quando corre a distanza ravvicinata da un’altra che precede.

Oltre alla caratteristica fondamentale dei due canali sul fondo, di alimentazione del diffusore, l’impianto di base del regolamento 2021 prevede che siano definiti dei volumi di legalità, aree della monoposto all’interno delle quali, i progettisti e i dipartimenti aerodinamica delle varie squadre, i margini di manovra saranno minori rispetto al presente.

ELIMINARE LE LACUNE REGOLAMENTARI

Minore originalità tecnica, maggior controllo del legislatore, con un’ambizione altissima: escludere la presenza di falle nel regolamento tecnico, zone grigie, di interpretazione e manovra progettuale, che potrebbero sviluppare un vantaggio decisivo.

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A tal proposito, Nick Tombazis ha spiegato come al gruppo di lavoro tecnico della FIA si sia affiancato un dipartimento di tecnici aerodinamici, incaricati di ricercare zone grigie, di interpretazione, nel regolamento e verificare i rivolti delle scelte tecniche da parte delle squadre.

“C’è un gruppo di lavoro per ‘infrangere le regole’, qualcosa che è mancata nei precedenti tentativi di modificare il regolamento.

È un’opportunità per provare davvero a spingere le nuove regole all’estremo e vedere noi stessi se determinate aree hanno delle lacune o se emergono conseguenze non volute.

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Se riuscissimo a farlo da noi, vorrebbe dire poter evitare certe regole che, altrimenti, potrebbero creare dei problemi in seguito”, spiega Tombazis. L’idea di “anticipare il lavoro”, capire quali punti potrebbero risultare critici e sviluppati dalle squadre per trovare un vantaggio competitivo e porvi rimedio. Un po’ come delle patch per sanare delle vulnerabilità nei sistemi informatici.

SVILUPPO, TUTELARE GLI OBIETTIVI

“Si tratta di una squadra di aerodinamici, non un gruppo che fa le norme, che prova a svolgere il lavoro e capire fin dove possono essere estese le regole.

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Parte di questo processo è anche capire se, trovare un’ala che genera più deportanza ed è più efficiente, possa annullare parte delle cose positive che sono state raggiunte sulla prestazione della macchina che segue. Se tali casi dovessero emergere, allora reagiremo per provare a evitare tali problemi”.


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