GP Belgio F1: le decisioni della direzione gara a Spa

GP Belgio F1: le decisioni della direzione gara a Spa© sutton-images.com

Vediamo quali sono stati i comportamenti e le motivazioni degli ufficiali di gara nel valutare gli episodi del weekend belga e nel "graziare" Verstappen e Perez

Maurizio Voltini

02.09.2019 ( Aggiornata il 02.09.2019 14:31 )

In occasione dell'appuntamento con la F1 a Spa, gli ufficiali di gara sono stati particolarmente indaffarati fin dalle prove, per via delle varie sostituzioni di elementi delle power unit operate su numerose macchine. Ben 14 i piloti che ne hanno beneficiato, la maggior parte delle volte però restando nei limiti del numero di componenti ammesse. A "sforare" sono stati: Alex Albon, con la quarta PU competa sulle tre permesse; Daniil Kvyat, anche lui PU completa, ma la quinta della stagione (poi anche il cambio); Lance Stroll, con i quarti V6, turbo e Mgu-H. Tutti e tre questi piloti sono stati condannati a partire dal fondo dello schieramento.

5 posti di penalità in griglia invece per Carlos Sainz (5° V6), Nico Hulkenberg (6° V6) e Daniel Ricciardo (5° V6). Da rilevare che tutte queste unità Renault sono state montate in prova (facendo scattare la penalità) ma non per qualifiche e gara: questo perché si è preferito essere penalizzati su una pista dove è più facile superare come Spa (anche se ciò ha mortificato l'ottimo risultato nelle qualifiche dei due Renault ufficiali) mentre a Monza si correrà con motori freschi e senza sanzioni. Il brutto risultato di qualifica ha poi convinto il team McLaren a sostituire anche batterie e Mgu-K sulla monoposto di Sainz, ottenendo altre 10 posizioni di arretramento solo teorico (17° nei tempi, Carlos partirà 15°…).

Le prove libere hanno visto le bandiere rosse per la rottura di motore a Sergio Perez in FP2 e per l'incidente a Lewis Hamilton in FP3. Poi anche le qualifiche sono iniziate con due neutralizzazioni subito in Q1: le prime bandiere rosse sono uscite immediatamente per il cedimento del motore di Robert Kubica, in seguito nuovamente per quello di Antonio Giovinazzi. Sulla macchina di Perez si tornerà all'unità precedente, su quella di Giovinazzi no: il nuovo Ferrari V6 Evo3 è il 4° (oltre il limite quindi) così si cambiano anche Mgu-H, turbo, centralina e trasmissione, finendo a fondo schieramento (in realtà 18° dopo il 15° tempo). Ammesso al via ultimo perché senza tempi in qualifica, Kubica si vede sostituire non solo power unit completa e cambio, ma anche l'ala posteriore in regime di parco chiuso, per cui partirà dalla pitlane.

In gara c'è un contatto subito alla prima curva, tra Max Verstappen all'interno e Kimi Raikkonen che si mette "di taglio" su due ruote. L'episodio è stato giusto "notato" dal direttore di gara Michael Masi, ma non è stato demandato all'attenzione dei commissari sportivi. La tendenza è quella di essere più "soft" con i semplici errori di guida (e meno con le "cattiverie" o vere e proprie "stupidate") e riteniamo che quello di Max sia stato considerato un semplice sbaglio nel cercare di contrastare Perez che gli si era affiancato dopo uno scatto "debole" al via dell'olandese. Per resistere, Max ha staccato appena più tardi di Checo, ma questo l'ha fatto arrivare lungo su Kimi (non sulla curva, si badi bene) che era più avanti e più all'esterno e quindi fuori visuale a inizio staccata.

Detto dell'errore, a far sì che l'ago della bilancia non fosse tutto a sfavore di Verstappen è stata anche la strana staccata "storta" di Raikkonen, un po' condizionato da Valtteri Bottas davanti a lui: il finlandese è "sceso" da sinistra verso destra in frenata, e anche se pensava di non avere nessuno a fianco (in effetti inizialmente era così) di fatto ha tolto spazio al pilota olandese. Insomma, Masi ha ritenuto che le colpe di Verstappen non fossero tali e preponderanti da giustificare la sua messa sotto inchiesta.

Verstappen ha proseguito con la ruota anteriore sinistra "incerta", finché nella seconda curva a Eau Rouge si è aperta definitivamente mandandolo contro le barriere, causando l'uscita della safety car e quasi un secondo contatto con Raikkonen che l'ha sfilato in velocità proprio a sinistra. Il caos del via ha determinato inoltre un altro contatto tra Daniel Ricciardo e Lance Stroll, preso a tenaglia fra Pierre Gasly e l'australiano, che poi ha proseguito la gara con la macchina danneggiata: evidente comunque la casualità dell'episodio, nessun intervento della direzione gara.

Nemmeno un contatto tra le ruote di Pierre Gasly e di Kevin Magnussen alla staccata di Les Combes, che ha mandato largo il danese, è stato ritenuto meritevole di ulteriori attenzioni. Mentre un "lungo" da solo di Charles Leclerc nella stessa zona, tagliando le prime due curve, è stato dichiarato "notato" dalla direzione di gara. Nulla di davvero preoccupante: in questo modo Masi ha fatto sapere che l'episodio era stato rilevato e che non si era colto alcun guadagno indebito nella manovra, zittendo così sul nascere eventuali discussioni in merito.

Ha invece portato alla convocazione dei piloti in direzione gara (a GP concluso) il bel sorpasso all'ultimo giro che ha permesso ad Alex Albon di togliere il 5° posto finale a Sergio Perez. Il messicano aveva infatti portato il tailandese (che ha comunque "tenuto giù") a mettere due ruote sull'erba di bordo pista lungo il rettifilo del Kemmel, ma ha poi spiegato di averlo fatto solo perché si aspettava che l'avversario fosse sul lato opposto, e quando se n'è accorto ha subito deviato. La spiegazione è stata accettata, in più entrambi i piloti si sono riferiti all'episodio come "hard racing" (pur riconoscendo vi fosse stato un certo rischio) e dato infine che il sorpasso si è concluso con successo e senza danni, non si è ritenuto necessario procedere oltre con sanzioni: "no further action".


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