Vettel, GP Italia: gomme e bilanciamento grandi sfide

Vettel, GP Italia: gomme e bilanciamento grandi sfide© sutton-images

Ferrari favorita a Monza, per Sebastian è un'opportunità da cogliere con delle sfide da affrontare. Gomme e preparazione al giro veloce che inciderà anche sul gioco delle scie in qualifica

Fabiano Polimeni

05.09.2019 ( Aggiornata il 05.09.2019 17:01 )

Equilibrio cercasi. In Belgio, la gestione delle gomme in gara è costato il piazzamento sul podio a Sebastian Vettel. Alla vigilia del GP d’Italia, Sebastian torna su un tema tecnico che ha segnato una chiara differenza di rendimento rispetto a Charles Leclerc a Spa e visto ridursi il vantaggio sulla Mercedes.

“Non posso fare previsioni, però credo che, essendo una pista simile, possiamo essere competitivi come lo eravamo a Spa.

Abbiamo visto una tendenza, come in qualifica sembriamo avere un certo vantaggio su questo tipo di piste mentre in gara i valori si avvicinano molto. Mi aspetto che la sfida principale sia gestire le gomme, trovare l’assetto o il bilanciamento giusto per estrarre il massimo. La battaglia sarà serrata, potremo dire la nostra, speriamo di essere molto veloci”, commenta Seb.

MONZA UN'OPPORTUNITÀ

Realisticamente, per quanto ha espresso la SF90 nelle precedenti 13 gare, l’occasione che si presenta a Monza è, insieme a Spa, la migliore del lotto di gare restanti. Sebastian non vince da un anno formalmente, perché nella sostanza ha già spiegato come consideri Montreal l’ultima vittoria.

È la chance migliore per vincere, Monza? “Non voglio vederla così, abbiamo ancora tante gare e voglio concentrarmi su questo week end. Ci sono dei segnali che possono metterci in una buona posizione, ci sono tanti elementi che possono fare la differenza.

Il giro secco è una cosa, poi c’è il meteo, io la vedo come un’opportunità. Vogliamo cercare di partire davanti, dà l’opportunità migliore”.

SCIA, PRO E CONTRO

La partenza in prima fila non fu sufficiente lo scorso anno, quando a fare la differenza furono pure le strategie Mercedes che impattarono sul rendimento delle gomme, allora di Raikkonen.

La pole diventa un passaggio essenziale per costruire un primo giro di testa. E, con Monza, torna prepotente l’aspetto delle scie. Costruirne una ideale è un’impresa. Il premio? Anche nell’ordine dei decimi sul giro. Sarà la strategia certa da seguire? Sebastian approfondisce: La scia fa la differenza. Quanto, è difficile quantificarlo. L’anno scorso certo ha fatto la differenza, bisogna essere nella posizione giusta e dipende dalle gomme, se è facile prepararle per il giro veloce.

Poi, è da vedere se è più importante la posizione per la scia o preparare la gomma. Speriamo di avere una buona possibilità, almeno uno dei due”.

COLLABORARE PER UNA FERRARI SEMPRE VINCENTE

Due, lui e Leclerc, chiamati a far crescere questa Ferrari per portarla su altri livelli di competitività nel 2020. La collaborazione tra piloti è essenziale, passaggio sul quale anche Charles ha chiarito la visione comune e unica. “Le differenze tra Charles e Kimi? Certo più parole!

Credo che la chiave sia la collaborazione per spingere il team, la macchina non è al livello che vorremmo, vorremmo avere la macchina per vincere sempre. Fa buon gioco a entrambi lavorare per avere la macchina vincente in futuro.

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Non abbiamo corso la stagione che volevamo, abbiamo iniziato bene la seconda metà, però dobbiamo essere realisti e Mercedes è nella posizione di poter vincere ogni gara. A noi questo manca e dobbiamo raggiungere questa condizione”.

FUTURO DA SCRIVERE

In prospettiva futura, con un contratto in scadenza a fine 2020, Vettel parla del rinnovo di Monza e della strada che prenderà la Formula 1 dal 2021 per dire: “Sono molto contento del rinnovo di Monza, non so se sarò ancora qui tra 5 anni ma credo sia giusto sia in calendario, ne fa parte naturalmente. Non è necessario menzionare l’importanza del GP d’Italia per la Ferrari, è la gara più importante di tutta la stagione e deve stare qui.

Ho tanti ricordi, la vittoria del 2008, le altre mi hanno reso molto contento e dovessi vincere ora farei contento tutti i tifosi”.

Quanto alla via tecnica del 2021, aggiunge: “C’è una grande possibilità di migliorare le cose, noi come piloti abbiamo illustrato i punti principali. Abbiamo spinto per avere cose semplici e battaglie più ravvicinate. Il look sarà secondario se le gare saranno belle.

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Sì, certo, non so quale sarà la portata delle regole e quanto dureranno, avranno un impatto sul mio futuro. Dovrò guardare il regolamento, sarà un’opportunità per lo sport per il futuro, di fare meglio o peggio, come ogni cambiamento”.

SICUREZZA SVILUPPO CONTINUO

Un futuro che vedrà proseguire, inevitabilmente, la ricerca continua di una maggiore sicurezza per i piloti. Un impegno costante, un’esigenza riportata in modo brusco d’attualità con i fatti di Spa, la morte di Anthoine Hubert.

Spa ha anticipato l’intenzione di reintrodurre la ghiaia nella via di fuga del Raidillon, progetto da sviluppare nei dettagli. Come già Michael Masi, anche Sebastian Vettel non si esprime in modo esclusivo sul tema delle vie di fuga in asfalto. “La risposta dovrebbe essere una: quello che è successo non poteva andare peggio. Sarà esaminato in modo molto dettagliato, è quello che è corretto fare e che ci aspettiamo.

Tirare conclusioni ora non è giusto, dobbiamo avere un quadro completo, ci sono tanti elementi. Le vie di fuga sono parte del quadro ma ci sono probabilmente anche altri elementi.

Io sono un fan delle gare a Spa, sicuramente dobbiamo esaminare molto attentamente e prenderci del tempo per capire cos’è successo prima di tirare conclusioni”.

STEWART SA

Jackie Stewart, nei giorni scorsi, ha invocato il ritorno a una maggiore ‘consapevolezza’ nella condotta di guida dei piloti attuali, che non possono ritenersi immuni dai rischi delle corse, anche con una sicurezza cresciuta esponenzialmente negli anni.

“Guardando indietro, lui, Stewart, gareggiava in un periodo orribile, quando i piloti morivano molto più di frequente rispetto a ora. Non si può paragonare la sua era alla nostra, sa cosa si provava ai suoi tempi e può giudicare in un modo che noi non possiamo fare.

È stata una sorta di concatenazioni negative che hanno portato all’incidente. Tutti abbiamo vissuto sabato e domenica dei momenti di riflessione sull’accaduto. Fa parte delle corse e del brivido di questo sport. Gli ultimi anni sono stati una sveglia con la scomparsa di Jules e Anthoine, ci sono ancora cose che possiamo fare meglio”.


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