GP Russia F1, analisi qualifiche: Leclerc vola con la Ferrari rinata

GP Russia F1, analisi qualifiche: Leclerc vola con la Ferrari rinata© LAT Images

Si conferma la bontà della SF90 dopo l'ultimo pacchetto di modifiche, anche se la partenza di domenica può presentare molte variabili, ma per lo più a favore

Maurizio Voltini

28.09.2019 ( Aggiornata il 28.09.2019 17:27 )

Charles Leclerc domina le qualifiche di Sochi e centra così la sua quarta pole position consecutiva (e sesta stagionale). Poco possono fare gli altri, anche un mostro delle qualifiche come Lewis Hamilton che si deve "accontentare" di soffiare la prima fila a Sebastian Vettel, per 23 millesimi. Il tedesco ha rischiato parecchio in Q1, quando dopo un errore nel primo giro lanciato non è riuscito a rilanciarsi, prima per una bandiera gialla dovuta a un lungo di Robert Kubica, poi per quelle rosse in seguito all'incidente di Alex Albon, che così non ha proseguito. Così Seb è stato costretto a passare dalle gomme medie a quelle soft per poter risalire; in seguito ha recuperato (in gestione gomme) affrontando le prime Q2 con le stesse soft usate, e tutto è rientrato.

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In ogni caso, quella di Sochi non è una pista dove le posizioni in griglia sono così basilari come in altri casi. Questo per via del lungo tragitto tra il via e la prima staccata di curva 2, che permette di sfruttare le scie. Lo si è visto negli anni passati e quindi sarà un fattore importante anche domani. Con le Ferrari che oltretutto potranno sfruttare, rispetto alle Mercedes, il fatto di partire con gomme soft anziché medie; e anche la spinta motrice potrà fare una certa differenza. Per cui anche in questa occasione la SF90 può far "pesare" la bontà delle ultime modifiche; vedremo invece come andrà con le differenti strategie di gara.

Di tutto ciò non potrà avvantaggiarsene Max Verstappen, pur bravo a segnare il 4° tempo a soli 2 decimi da Vettel: infatti la penalità per cambio di motore lo fa arretrare 9°, lasciando il posto in seconda fila a Valtteri Bottas, sottotono su una pista dove solitamente brilla, ma quasi sicuramente in grado da questa posizione di costruire qualcosa per la gara.

Questa situazione concede la terza fila a chi non fa parte dei tre top team, e anche stavolta ad emergere è Carlos Sainz, comunque per pochissimo (67 millesimi) su Nico Hulkenberg, a sua volta riuscito a precedere di un soffio (12 millesimi) Lando Norris. Nella lotta tra McLaren e Renault è venuto a mancare solo all'ultimo Daniel Ricciardo, comunque tra i top 10, sopravanzato da un Romain Grosjean per ora assecondato dalla sua Haas. Con la quale Kevin Magnussen è 14° in una lotta che in Q2 ha visto distacchi millesimali tra i piloti del centro gruppo.

Bene Pierre Gasly, che continua a dimostrare come la situazione precedente in Red Bull non fosse tutto demerito suo: ma anche nel suo caso l'11° tempo si tramuterà in 16° per lo stesso motivo di Verstappen. Mentre Daniil Kvyat non ha preso nemmeno parte alle qualifiche perché i continui problemi di propulsore (in ogni sessione di prova) dopo la quasi completa sostituzione della power unit con la spec5, hanno suggerito di tornare a una vecchia unità Honda spec4. Ma tanto era già condannato a partire in coda.

In sesta fila troveremo quindi Sergio Perez (un poco più efficace di Lance Stroll, ma giusto 3 decimi) affiancato da Antonio Giovinazzi. Il pugliese può vantare di aver estromesso Kimi Raikkonen dalle Q2 per 85 millesimi, ma resta l'impressione che l'Alfa Romeo abbia perso qualcosa per strada proprio quando la lotta nel midfield è più serrata che mai. Vedremo se anche stavolta recupereranno in gara. Infine, per questa volta le Williams non sono in coda a tutti nei tempi, ma se George Russell potrà partire dalla 17esima casella, Robert Kubica paga pure lui sostituzioni alla power unit e quindi nemmeno stavolta abbandonerà l'ultima fila, nonostante i problemi di Albon e di Kvyat.


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