Hamilton, GP Giappone: Vettel non più il numero 1 in Ferrari

Hamilton, GP Giappone: Vettel non più il numero 1 in Ferrari© LAT Images

Lewis guarda a Suzuka, sfida nella quale il pilota può metterci del proprio. E commenta i rapporti interni tra Leclerc e Vettel, suggerendo a Charles un approccio diverso ai giochi di squadra, come a Sochi

Fabiano Polimeni

10.10.2019 ( Aggiornata il 10.10.2019 15:12 )

Più di così, non posso fare. Quel che manca, alla Mercedes per recuperare sulla Ferrari, dovrà arrivare dalla W10. Lewis Hamilton guarda alle prestazioni recenti della SF90 e, da Suzuka, spiega: “La Ferrari ha avuto sempre un buon pacchetto complessivo, adesso però hanno cambiato qualcosa sul motore per renderlo migliore degli altri e sta facendo la differenza.

Noi lavoriamo per capire come andare più veloci. Nell’ultima gara erano 7 decimi più veloci sui rettilinei, io non posso spingere più a fondo l’acceleratore quindi dobbiamo capire come guadagnare ancora di più in curva, ridurre la resistenza aerodinamica e ottenere più potenza”. Facile, no?

SUZUKA, IL PILOTA CONTA

Il Gran Premio del Giappone vedrà il debutto di una rinnovata veste aerodinamica nella zona delle pance, non l’unico intervento, certo il più visibile dall’esterno. E Valtteri Bottas si attende un miglioramento evidente delle prestazioni.

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Suzuka pista completa, servono telaio e aerodinamica al meglio, una power unit che spinga forte. In più, la chance per il pilota di fare la differenza. E Lewis spiega: “Suzuka è una delle top track in calendario, è uno dei circuiti con meno vie di fuga, per certi versi vicino a un circuito stradale.

È una pista sulla quale il pilota può fare un po’ più la differenza avvicinandosi maggiormente al limite, che può costare caro rispetto a piste dove ci sono ampie vie di fuga, puoi superare i limiti e rientrare, come a Spa”.

SFIDA FERRARI UNO STIMOLO IN PIÙ

Sarà un venerdì di prove libere intensissimo, da sfruttare a fondo nei giri che il meteo offrirà sull’asciutto. E si capirà subito quale valore avrà la sfida Ferrari-Mercedes, se la competitività Rossa di Sochi varrà anche su un circuito dalle caratteristiche piuttosto diverse o la W10 potrà accorciare il gap atteso sui tratti di maggior potenza.

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Hamilton ha commentato i fatti di Sochi e, più in generale, lo “status” di primo pilota in un team di vertice.

Non credo abbiamo bisogno dell’aiuto dei piloti Ferrari con i loro conflitti, vogliamo che siano al loro meglio per poterli sfidare, così se riusciremo a batterli anche noi ci sentiremo meglio.

Sorridevo perché è interessante sentire le interpretazioni esterne su quanto sta accadendo. Io ho visto Seb, dopo la gara, mi sembrava assolutamente sereno. Dall’esterno può sembrare diversamente. Sono una squadra formidabile che sta facendo un lavoro incredibile e saranno molto difficili da battere nelle ultime gare”.

GIOCO DI SQUADRA E INTERESSI PERSONALI

Non manca di dare un suggerimento a Charles Leclerc, commentando la gestione della partenza in Russia: bene dare la scia, giocare di squadra, ma devi tutelare la tua posizione: “Penso Charles abbia detto ‘Ti darò la scia’ e non si è spostato a difendere la posizione, cosa che avrebbe dovuto fare. Non lasci una posizione e poi aspetti che ti torni”.

Ferrari che si trova nella posizione unica tra i top team di avere due campioni da gestire. E se, in una futura prospettiva di lotta per il titolo, come un grande Giro 'è la strada che decide i galloni di capitano', nell’assalto alle singole 'tappe' la questione dello status va regolata.

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E Lewis commenta: “C’è una dinamica interessante che stanno vivendo. Ovviamente Seb era il numero 1 e adesso chiaramente no. Dall’energia, dalle prospettive, la Ferrari sta provando a dare il trampolino a Charles per essere numero 1. Se è positivo per la squadra? Non credo.

Noi non ci lamentiamo, perché abbiamo una buona filosofia che funziona davvero bene e non abbiamo in programma di modificarla”


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