GP Stati Uniti F1, analisi prove: Hamilton si prepara

GP Stati Uniti F1, analisi prove: Hamilton si prepara© sutton-images.com

Il pilota inglese è sempre più vicino al 6° titolo mondiale, dimostrandosi ad Austin il più veloce sia sul giro secco che nei long run. Ma Ferrari e Red Bull non sono tanto distanti

Maurizio Voltini

02.11.2019 ( Aggiornata il 02.11.2019 00:00 )

Qualche difficoltà di troppo ha rimarcato la prima giornata del weekend di gara al Circuit of the Americas di Austin, cominciando con un fondo pista fortemente ondulato che ha disturbato parecchio i piloti causando direttamente anche qualche testacoda. Così tra gli impegni di piloti e ingegneri c'è stato anche quello di individuare i migliori punti di cambiata per non sbilanciare le monoposto nei tratti sbagliati, in particolare un deciso salto in uscita di curva 9.

Le temperature piuttosto basse hanno un po' condizionato il comportamento delle gomme e qualcuno ha dovuto fare due giri per scaldarle opportunamente. In più i piloti sono dovuti stare attenti a non andare troppo larghi in uscita di curva 19, per non farsi annullare i tempi di quel giro: naturalmente sarà un fattore ben più decisivo in qualifica e in gara, ma qualche "vittima" c'è comunque stata.

In ogni caso tutto questo non ha impedito a Lewis Hamilton di risultare il più veloce sia nella simulazione di qualifica con le gomme soft, sia nei long run anche su gomma hard, mettendo le basi per la conquista in questo weekend del suo sesto titolo mondiale (gli basterà arrivare almeno 8°). Tuttavia il distacco di 3 decimi dato a tutti gli altri non va considerato appieno, dato che il giro "buono" è stato aiutato da una bella scia ottenuta sul rettifilo più lungo.

Chi è riuscito a seguire l'inglese più da vicino è stato Charles Leclerc, riuscito a sopravanzare di soli 14 millesimi Max Verstappen. Un po' più staccati risultano invece Sebastian Vettel e Valtteri Bottas, per adesso, con Alex Albon spesso in bella evidenza ma "condannato" 6° per la cancellazione del giro più veloce.

Ottima prestazione in entrambe le sessioni per Pierre Gasly, sempre primo tra gli inseguitori. A meno di 2 decimi si posiziona Carlos Sainz, mentre Lando Norris è solo 14° a 0"358 dal compagno di squadra per essersi visto annullare il giro più veloce. È in questo gap ristretto che troviamo 5 piloti e cioè Lance Stroll, Antonio Giovinazzi, Daniel Ricciardo, Daniil Kvyat e Nico Hulkenberg, con il tedesco che aveva avuto nuovamente problemi idraulici in FP1 ma ha avuto poi un buon passo nei long run. Giri veloci non azzeccati per Sergio Perez, Kimi Raikkonen e Kevin Magnussen che seguono.

Invece Romain Grosjean è risultato abbastanza veloce, però solo prima di andare a strusciare contro le barriere, dopo un testacoda nelle esse veloci, alla fine del quale ci ha rimesso l'ala e le sospensioni anteriori, causando l'uscita delle bandiere rosse. Resta comunque il fatto che per adesso le novità nelle configurazioni alari non sembrano aver ancora tolto la Haas dal ruolo di squadra di coda in cui solo le Williams sono dietro, anche stavolta con George Russell e Robert Kubica (più Nicholas Latifi in FP1) nettamente dietro a oltre 3 secondi dal vertice.


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