GP Stati Uniti F1: testate le Pirelli in prefigurazione 2020

GP Stati Uniti F1: testate le Pirelli in prefigurazione 2020© LAT Images

Le basse temperature ambientali hanno un po' condizionato la prima presa di contatto con le gomme prototipo, nelle prove libere del venerdì, ma tutto è andato abbastanza liscio

Maurizio Voltini

02.11.2019 ( Aggiornata il 02.11.2019 13:52 )

In questo venerdì di prove la Pirelli ha concesso ai team di provare in pista (e in condizioni realistiche) le gomme in prefigurazione 2020. Ciascun pilota ha avuto a disposizione due set di mescola C4 soft dell'anno prossimo, riconoscibili per il fatto di non avere la classica banda colorata sul fianco. Purtroppo le temperature inaspettatamente basse non hanno favorito questa prima presa di contatto, come conferma Mario Isola: «Le bassissime temperature viste in questa occasione sono state una sorpresa per molti, e naturalmente hanno avuto una ripercussione sulle prestazioni dei pneumatici». Sono stati misurati all'incirca 15°C in FP1 e 19°C in FP2, per intenderci, ma di primo mattino le temperature ambientali sono state appena sopra lo zero.

«È stato un peccato – prosegue il responsabile Pirelli per le corse – perché speravamo di dare ai piloti un primo assaggio di queste gomme 2020 in condizioni più rappresentative, ma ovviamente non c'era molto che potessimo fare. In positivo, ci sono stati solo pochi casi di leggero graining anche in queste condizioni estreme», graining che peraltro si è verificato sia sui pneumatici prototipo sia su quelli "in corso" di questa stagione. A complicare ulteriormente le cose, c'è stata una notevole evoluzione della pista man mano che le monoposto giravano.

«I team sono comunque stati in grado di ottenere informazioni utili, con comparazioni dirette anche tra gomme nuove e usate, oltre che tra il prodotto 2020 e quello attuale. Va sempre tenuto presente che sono stati provati pneumatici 2020 su monoposto 2019, che quindi non sono ancora ottimizzate per questa specifica di gomme, ma intanto ciò è servito per ottenere i primi dati in vista dei test di fine anno ad Abu Dhabi», conclude Isola.

In pratica, le Pirelli prototipo sono state utilizzate soprattutto in FP1 (le FP2 sono state dedicate, come sempre, soprattutto alla messa a punto per la gara) e hanno portato i team più interessati a intensificare decisamente il lavoro in pista, tanto che a differenza del solito sia Mercedes che Ferrari sono entrate subito appena acceso il semaforo verde, per sfruttare tutto il tempo a disposizione. Alla fine sono stati utilizzati 36 dei 40 set di gomme "proto" messi a disposizione, per una percorrenza complessiva di 1279 km contro i 2773 totalizzati per esempio con le soft attuali. Il più veloce con queste gomme sperimentali è risultato Sebastian Vettel in mattinata, facendo segnare 1'34"662 contro il crono di 1'34"226 ottenuto sempre in FP1 con le soft "normali", a riferimento.


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