F1 2021: Tombazis, i team aiuteranno a evitare furbate

F1 2021: Tombazis, i team aiuteranno a evitare furbate© LAT Images

Al controllo su zone grigie operato dalla FIA sul regolamento tecnico, Tombazis confida potranno contribuire anche le squadre, per timore di indirizzare tempo e sviluppo su soluzioni potenzialmente illegali

13.11.2019 ( Aggiornata il 13.11.2019 17:52 )

Scrivere le norme e metterle alla prova. Ovvero, rileggere il regolamento alla ricerca di zone grigie, i particolari che da sempre hanno fatto parte della Formula 1 e dello sviluppo tecnologico al limite. Trovare i punti che lasciano spazio a interpretazioni “rischiose” - tanto rischio tanto guadagno competitivo - e correggerli. Il gruppo di lavoro della FIA sui temi tecnici, diretto da Nick Tombazis, negli ultimi mesi ha lavorato anche a questa doppia verifica delle norme 2021.

Più volte si è sottolineato come lo sviluppo delle monoposto 2021 da parte dei team non dovrà alterare l’obiettivo che i regolamenti tecnici si propongono: favorire gare con monoposto in battaglia a distanze ridotte.

Le possibilità di sviluppo aerodinamico e di differenziazione sono apparse ai team subito tra gli elementi più restrittivi sul lavoro concesso ai singoli dipartimenti tecnici. Starà agli ingegneri andare alla ricerca delle interpretazioni corrette, trovare l’escamotage, approfondire eventuali zone grigie dalle quali ricavare centesimi e decimi di prestazione.

L'interesse comune all'interpretazione fedele

Sarà davvero un regolamento “a prova di interpretazione creativa”? Secondo Tombazis, potranno essere gli stessi team a supportare la Federazione nell’indicare i punti poco chiari e potenzialmente zone grigie esplorabili nei prossimi mesi, di preparazione al cambiamento.

Il tutto per garantirsi l’investimento del tempo e delle risorse ammesse - tempo in galleria del vento, nel dettaglio - sullo sviluppo di soluzioni non illegali.

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“Non direi tutti ma, tra i team, una buona percentuale adotterà una visione responsabile e se rileveranno delle incongruenze nelle regole saranno interessati a segnalarle e aiutarci a trovare una soluzione”, spiega a Motorsport.com.

“Non mi aspetto che lo facciano per spirito di carità, lo faranno – in base alla loro propensione al rischio – perché avranno trovato dei buchi regolamentari e sono consapevoli che va contro la ratio della regola e abbiamo a disposizione fino a un certo punto per correggerla.

Non vorranno spendere 3 mesi di ricerca o altro e vedersi il tappeto sfilato sotto i piedi, per trovarsi con 3 mesi persi. Prima di spendere risorse su qualcosa che scoprono, alcune squadre vogliono essere certe che non sia in qualche modo vietato”.


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