F1 Spa, analisi delle qualifiche: ringraziamo Mercedes per lo spettacolo

Gli inconvenienti ai tedeschi hanno offerto qualifiche più divertenti e vedremo se ciò varrà anche per la gara

Maurizio Voltini

27.08.2016 17:05

Con 8 piloti racchiusi in nemmeno 9 decimi e qualche rischio in Q2 da parte di chi ha puntato sulle gomme soft (oltre a Rosberg, parliamo di Raikkonen, Vettel e Ricciardo) le qualifiche a Spa sono risultate abbastanza interessanti. Di questo dobbiamo ringraziare il team Mercedes-AMG, a partire dal fatto che per questioni strategiche ha tolto Lewis Hamilton dalla lotta della pole. Con l'inglese ricolmo di penalità, del resto, il primo tempo sarebbe stata solo una soddisfazione personale: meglio pensare alla gara, sia dal punto di vista dell'assetto, sia facendo segnare solo un crono in qualifica, risparmiando di conseguenza macchina e pneumatici. In questo modo potrà inoltre scegliere con quale mescola partire ai fini della miglior strategia di gara.

I distacchi contenuti al vertice, in ogni caso, dipendono anche dal fatto che l'altra Mercedes, quella di Nico Rosberg, non ha predominato come ci si aspetterebbe normalmente. E ciò può dipendere da vari fattori, che oltre a una minor concentrazione/pressione del pilota (ma è difficile da credere) potrebbero essere tecnici. Anche nel suo caso, infatti, è lecito pensare si sia puntato ad un set-up orientato alla gara, visto che normalmente l'unico rivale per la pole è proprio Hamilton. Perché non dobbiamo dimenticare che per tutti, Mercedes compresa, ci si aspettano problemi di degrado molto superiori a quanto immaginato alla vigilia, con le gomme. Da considerare anche la sibillina dichiarazione di Toto Wolff a fine qualifiche: «Domani potrebbe vincere anche una Ferrari o una Red Bull». Una dichiarazione di sportività, di falsa umiltà, di volontà di non "uccidere" le aspettative per la gara del pubblico? Oppure sa qualcosa sulla macchina di Rosberg che non vuole rivelare? Non dimentichiamo i problemi inaspettati e non del tutto chiariti che hanno colpito in precedenza Nico, come a Montecarlo… Ma qui scadremmo nella fantatecnica.

Più concreto il fatto che a fianco di Rosberg scatterà un ancora eccellente Max Verstappen, che oltretutto in gara partirà con le gomme supersoft (contro le soft dei primi 5 lui escluso) e quindi potrebbe facilmente mettersi in luce nelle fasi iniziali di gara. Nel prosieguo è tuttavia facile immaginare che possano avvantaggiarsi gli altri piloti con le soft, a partire dai ferraristi. Kimi Raikkonen sembra in palla ancora una volta su questa pista, pur confermandosi pilota poco propenso alle qualifiche: possiamo credergli quando afferma che la pole era alla sua portata, ma del resto è stato l'errore nel primo tentativo in Q3 a costringerlo ad un attacco successivo più cauto di quanto avrebbe potuto essere. In ogni caso quello visto finora a Spa è un Kimi brillante, in grado di correre alla stessa altezza di Sebastian Vettel (che lamenta un problema di trazione nel giro "buono") e con cui si può ben sperare in gara.

Fra gli altri che almeno teoricamente possono sfruttare vantaggiosamente le gomme soft del via, abbiamo Daniel Ricciardo. L'australiano non va mai escluso dalla lotta, in questo caso meno che mai, perché solo un errore subito alla Source (larghissimo) quando si è lanciato gli ha impedito di fare meglio in qualifica, ma le possibilità c'erano e dunque è anche lui più veloce di quanto dimostrerebbe la posizione al via (quinto). Subito dopo abbiamo anche stavolta le ottime Force India, con Sergio Perez riuscito a sopravanzare Nico Hulkenberg quando contava per lo schieramento. Ottime possibilità comunque per entrambi nella gara di domani, fermo restando il dubbio sulle gomme supersoft con cui partiranno. Che del resto vale anche per quelli che seguono direttamente.

Vedremo se piuttosto la posizione di partenza di Romain Grosjean, 11°, permetterà una scelta alternativa di gomma, visto che la Haas si è dimostrata veloce ma cala col passare dei giri, per via della pressione minima di gonfiaggio imposta dalla Pirelli, fattore al quale le macchine "americane" sono piuttosto sensibili. Da seguire anche la gara delle Renault, con Kevin Magnussen 12° e Jolyon Palmer 13° sullo schieramento (per l'arretramento di Esteban Gutierrez), come pure di Carlos Sainz (per vedere se la Toro Rosso avrà risolto qualcosa) e di Pascal Wehrlein anche qui piuttosto brillante.

Naturalmente sarà da seguire, nelle retrovie, soprattutto la gara di Lewis Hamilton che è facile immaginare in piena rimonta, magari seguito da Fernando Alonso il cui motore Honda si è dimostrato prestante ma anche soggetto a inconvenienti: non si può nemmeno definire inaffidabile, perché in realtà ha avuto problemi collaterali (l'ultimo, quello che l'ha fermato in qualifica, di pressione alimentazione) e comunque non è che i continui smontaggi e rimontaggi aiutino da questo punto di vista. Vedremo dunque come si concretizzeranno in gara domani (a partire dalle ore 14) tutti i fattori che abbiamo esposto.

GP del Belgio, la griglia di partenza


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