Ricciardo: Lotterò per il mondiale tra un anno

Il desiderio di battagliare con i big per il titolo e il confronto con Vettel: «Ha solo due anni in più ma già 4 mondiali»

29.06.2016 15:12

Christian Horner lo ha confermato in Red Bull anche per la prossima stagione, lui che è consapevole di essere uno degli uomini potenzialmente in grado di rimpiazzare un partente Raikkonen, dovesse la Ferrari operare altre scelte per il futuro. Daniel Ricciardo sul fronte mercato non va oltre le indiscrezioni circolate negli ultimi tempi, cerca anzitutto una macchina vincente. Che sia Ferrari o Red Bull, sente di aver raccolto meno di quello che è il suo potenziale, ed è ora di capitalizzare. 

Ventisette anni venerdì prossimo, su 96 gare all'attivo può vantare tre vittorie e una pole, a Monaco quest'anno: «Il momento migliore della stagione, finora», spiega. In Cina sarebbe potuto arrivare un risultato di rilievo, non la vittoria, quella è sfumata nel Principato: «Avvicinandomi al week end sapevo che avrei avuto la miglior occasione dell'anno. Non che ci sia arrivato con troppa pressione, ma credevo che sarebbe potuta essere la mia prima pole in carriera e ottenerla è stato un bel sollievo».

Finora si è dovuto limitare a raccogliere giornate di gloria, la Red Bull delle ultime stagioni non è in grado di farlo lottare per il mondiale e la cosa inizia a pesargli: «Diciamo che sto aspettando da parecchio. Di solito non guardo gli altri, ma solo me stesso, però mi sento a disagio pensando a Sebastian: ha solo due anni più ma già quattro mondiali in tasca. Non dico che la vita sia stata ingiusta con me, ma mi aspetto nei prossimi 12 o 18 mesi di avere una macchina per lottare, tra le altre cose, anche per il titolo. Credo sia assolutamente possibile nel 2017», racconta ad AutoBild.

Guardando al passato recente, l'esperienza complessa vissuta un anno fa assicura sia stata una lezione importante per la crescita: «Ho imparato molto dal 2015. Dall'avere un buon pacchetto nel 2014, al passo indietro compiuto nella prima parte del 2015 e la successiva risalita, direi che mi ha plamato nell'essere un pilota più riconoscente e ancor più in grado di massimizzare le buone giornate a disposizione.

Mi ha preparato per quest'anno, nell'avere un approccio più maturo e affamato, nel volere di più in quelle buone giornate. Ora che abbiamo una macchina migliore di 12 mesi fa, sento di riuscire a sfruttarle meglio e con maggior frequenza»

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