Tra gli 11 milioni e mezzo di documenti dello
scandalo Panama Papers, non mancano i nomi noti dello sport, a far compagnia a politici e potenti di tutto il globo,
sospettati di aver occultato al fisco le proprie ricchezze in paradisi fiscali. E
anche la Formula 1 dà il suo “contributo”.
Beninteso che non tutte le posizioni dei soggetti coinvolti vanno ricondotte alle medesime analisi, come ha voluto subito precisare
Jarno Trulli,
uno dei personaggio tirati in ballo dai documenti sottratti alla Mossack Fonseca e diffusi in Rete. L’ex pilota di Formula 1
sottolinea come abbia investito in società straniere lecitamente, su suggerimento di consulenti immobiliari e dichiarando le operazioni.
Un altro nome fatto dalla tv tedesca ARD è quello di Nico Rosberg. Reduce da due successi nel mondiale, l’emittente riporta che
il contratto – peraltro in scadenza a fine anno –
con la Mercedes sarebbe tra la casa tedesca e una compagnia (Ambitious Group Limited) con base
nelle Isole Vergini Britanniche e appartenente ad altre due società amministrate dallo studio Mossack Fonseca.
Rosberg, il segreto dietro il successo in Bahrain
Anche nel caso di Rosberg, non si configura alcun comportamento illecito dal fatto in sé della presenza nei file del cosiddetto Panama Papers, come peraltro sottolineato dall’emittente tedesca. Carte che vedono comparire anche il nome dell’ex presidente della Ferrari, oggi Ad di Alitalia,
Luca Cordero di Montezemolo. I documenti in questione coprono un arco di tempo di oltre tre decenni, dal 1977 al 2015 e coinvolgono 214 mila società off-shore, analizzati da oltre 300 giornalisti dell’International Consortium of Investigative Journalist.
Fabiano Polimeni