Le Mans, come sono fatte le macchine

Le Mans, come sono fatte le macchine
La tecnologia ibrida della F1 è anche qui ma c'è maggiore libertà tecnica

11.06.2014 ( Aggiornata il 11.06.2014 13:06 )

Alla 24 Ore di Le Mans 2014 sono in gara 56 auto di cui 9 Prototipi classe LMP1, 18 Prototipi classe LMP2 e 28 vetture GT divise in due categorie: 9 GT/Pro e 19 GT/Am. A queste 55 auto si unisce la 56esima, la Nissan Zeod, un prototipo a carreggiata anteriore strettissima (sembra un triciclo) ibrido/elettrico che corre fuori classifica perché non segue il regolamento ma impiega una tecnologia futuristica incentivata dagli organizzatori della corsa. Ma diciamo subito che non è certo tra i favoriti per la vittoria finale. Il successo nella classe principale, i prototipi LMP1 se lo giocheranno le Case ufficiali, Audi, Toyota e Porsche. Le quattro categorie prendono il nome di LMP1 (LM sta per Le Mans) per i prototipi più grandi e veloci a tecnologia ibrida; LMP2 per i prototipi più piccoli, GT Pro e GT AM. PROTOTIPI Il regolamento di Le Mans dei Prototipi LMP1 è il più interessante e tecnologicamente avanzato. Da quest’anno è cambiato ed ammette motori ibridi e doppi sistemi di recupero di energia, Mgu-H (dal flusso della turbina) e Mgu-K (dall’energia cinetica della frenata) come in F1. Ma rispetto alla F1 è molto più libero e creativo. Mentre in F1 infatti i motori ed il kers sono praticamente tutti uguali (cilindrata, numero dei cilindri e energia recuperata) e anche il consumo deve essere identico, a Le Mans ogni Costruttore può scegliere la sua configurazione, basta che alla fine la potenza complessiva (cavalli del motore termico+energia recuperata) sia simile. Il consumo imposto e la capacità del serbatoio sono anch’essi differenti, a seconda del motore, del tipo di carburante e del sistema di recupero di energia che un Costruttore sceglie. Ogni configurazione di motore, a seconda della potenza generata o dell’energia recuperata, è espressa in megajoule (nome che in fisica indica proprio l’unità di misura dell’energia): sono previste configurazioni a 2,4, 6 e 8 megajoule e un Costruttore può scegliere quale configurazione adottare e il consumo viene imposto di conseguenza: per esempio, se uno sceglie la configurazione di soli 2Mjoule (meno potenza complessiva) può avere un serbatoio di maggior capacità e usare più carburante; a chi preferisce avere più megajoule e quindi più energia, verrà imposto un serbatoio più piccolo e dovrà consumare meno. I parametri sono tanti e molto complessi. Così si assiste a una bella varietà tecnica: Audi per esempio ha motore turbodiesel di grande cilindrata (V6 4 litri) e un solo recupero di energia Mgu-K. Toyota punta su un motore a benzina atmosferico, di grande cilindrata (3,7 litri) e frazionamento: V6 con doppio Kers ma senza Mgu-H. Porsche ha scelto la strada del downsizing, con un piccolo propulsore V4 2 litri ma turbo benzina e due diversi sistemi di recupero di energia: Kers e Mgu-H, come in F.1. Porsche e Toyota sono in configurazione 6 Mjoule, Audi 2 Mjoule. Inoltre tutti e tre hanno usato sistemi differenti di accumulo dell’energia recuperata: Porsche usa le batteria al litio come in F1, Audi usa il volano (una specie di rotore meccanico), Toyota la tecnologia avanzata dei supercondensatori. Il bello di questa estrema libertà tecnica è che alla fine, da strade diverse e configurazioni di motore e sistemi elettrici differenti, si arriva allo stesso risultato perché Toyota, Audi e Porsche hanno prestazioni simili sul giro. I prototipi classe LMP2 sono prototipi di minor dimensione rispetto ai P1 e hanno solo motori V8 atmosferici di 3,8 litri di cilindrata e per lo più carrozzeria aperta. C’è un solo prototipo in gara nella LMP2 col tetto: la Ligier. I motori sono quasi tutti Nissan, i telai sono costruiti da Oreca, Morgan, Zytek e Ligier. GT Anche le GT si dividono in due classi: Pro e AM. Sono coupé rispondenti al regolamento classe GT2 Fia che nel caso di Le Mans prendono il nome di LMGT. Derivano da coupé stradali (Ferrari 458, Porsche 911, Corvette C7, Aston Martin Vantage) con limitazioni nella potenza tramite restrittori all’alimentazione e invece forte libertà aerodinamica rispetto alle meno potenti GT3 che corrono nei campionati internazionali. Per pareggiare le prestazioni fra marche diverse si interviene sulla zavorra e si limita la capacità del serbatoio per parzializzarne l’autonomia. Tutti gli iscritti alla 24 Ore di Le Mans e i numeri di gara

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