La Ferrari inizia Le Mans 2015 con grandi ambizioni di lottare per la vittoria nella classe GT. Lo scorso anno c'era Fernando Alonso (che fece anche da starter della gara) a salutare il gruppo di Maranello in gara; quest'anno invece la squadra sotto la supervisione di Antonello Coletta e basata sul team AF Corse di Amato Ferrari non ha nessuno della F1 al fianco. Ma è ottimista per il successo finale.
Le ambizioni sono riposte sulla 51 di Bruni-Fisichella-Vilander che ha ottenuto il secondo tempo di classe in qualifica e il secondo tempo nel warm up. La rivale magigore è l'Aston Martin, specie la n.99 di Rees-Stanaway e la n.97 di Turner-Mucke, una più veloce in qualifica e una al vertice nel warm up. Sul giro la Ferrari è in grado di tener testa alla macchina inglese che insegue ancora la vittoria a Le Mans; ma l'Aston Martin gode di un vantaggio non indifferente: per via delle regole di compensazione delle prestazioni ha ottenuto un serbatoio di maggior capacità: 10 litri in più che possono fare una grande differenza in una corsa dove allungare gli stint e fare più giri possibile tra una sosta e l'altra possono essere decisivi.
“Qui l'importante – spiega Coletta – è restare sempre nel gruppod it esta delle GT perché a Le Mans ci sono tre safety car che entrano in pista in caso di incidente distanziate di un minuto una dall'altra e se capita la cattiva sorte – come è successo a noi nel 2013 – di finire dietro la seconda safety car ci si ritrova di colpo un minuto lontano dagli avversari e quel gap non si recupera più”.
Gara tutta in salita invece per la seconda Ferrari, la n.71 di Rigon-Calado-Beretta che partirà in ultima fila dietro anche le GT-AM perché in prova ha subìto una penalità dovuta al fatto che uno dei tre piloti (Beretta) non aveva fatto la media minima di tempi sul giro per essere omologare”il tempo.