24H Le Mans: la mattina

24H Le Mans: la mattina
Ora per ora quel che è successo in pista a Le Mans dopo l'alba

14.06.2015 ( Aggiornata il 14.06.2015 08:27 )

Ventiquattresima ora

L'ora più importante, l'ultima si è aperta e chiusa con la stessa costante, la Porsche 919 Hybrid numero 19 in testa alla gara. Nico Hulckenberg ha tagliato per primo il traguardo della 83esima 24 Ore di Le Mans, precedendo di un giro un'altra vettura di Stoccarda, la n.17 con Hartley che ha concluso la classica dell'endurance al secondo posto prima dell'Audi n.7 pilotata da Treluyer. Classifica Finale CLASSIFICA FINALE

Ventitreesima ora

Manca un'ora alla fine e pochi minuti fa la Nissan n. 23 è stata costretta al ritiro per un problema al cambio che ha provocato una perdita d'olio con annesso incendio alle curve Porsche. Guai tecnici e sempre al cambio, nella classe GTE Pro anche per la Ferrari n. 51 di Vilander, costretto, mentre era alla testa della categoria, a tornare ai box dove i meccanici del team sono intervenuti prontamente, consentendo a Bruni di sostituire il compagno e di rientrare in pista al terzo posto. Tornando alle LMP1, situazione invariata davanti, con la Porsche n. 19 passata nelle mani di Hulkenberg che precede la n. 17 di Hartley, entrambe con ampio vantaggio sulla più veloce delle Audi, la R18 n.7 pilotata da Treluyer. Cadono alcune gocce di pioggia sul circuito, ma il meteo sembra reggere.

Ventiduesima ora

Siamo giunti al lungo finale della 24 Ore di Le Mans 2015 e nell'ultima ora Porsche si è mantenuta al comando con la 919 n. 19 nelle mani di Bamber a precedere il compagno di squadra Hartley sulla n. 17. Terzo posto per l'Audi numero 7 di Treluyer, costretta a tornare ai box per ben due volte in pochi minuti per risolvere un problema meccanico evidentemente non ancora ben individuato. E nel frattempo il gap nei confronti di Porsche è aumentato e ora l'Audi n.7 paga due giri di distacco dagli avversari. Quarta posizione per la R18 n.5 di Di Grassi cui segue la Porsche n.18 di Dumans, poi le due Toyota separate dalla terza Audi, la 9, ora affidata ad Albuquerque. Nella GTE Pro è tornato al volante della Ferrari 458 Vilander che tiene alla distanza Gavin sulla Chevrolet n. 64. Nella GTE Am continua il dominio di Lamy davanti alla Fearrari n.72 mentre infuria la lotta per il terzo posto con Bell sulla Ferrari 62 che dopo un testacoda durante un tentativo di sorpasso all'esterno su Long (Porsche 77) lo riprende ma deve passare in pit-lane per uno stop and go.

Ventunesima ora

Nella 21esima ora, con la Porsche n.19 sempre al comando (con Bamber a sostituire Tandy), da segnalare il giro veloce di Lotterer sull'Audi n.7: il pilota ha fermato il cronometro a 3'17"476 al giro 337, con una velocità media di 248,458 km/h. Problemi per l'Audi n.8 costretta al rientro ai box per la sostituzione del cofano motore, mentre in precedenza era stata la n.9 a dover rientrare per problemi alla pressione dei freni e al sistema ibrido. Nella classe GTE Pro al comando c'è la Ferrari n. 51 pilotata da Vilander (subentrato a Bruni) tallonata dalla Chevrolet numero 64: la lotta per la vittoria è ancora apertissima quando mancano tre ore alla fine. Pioggia leggera alla Mulsanne ma nulla che abbia messo in seria difficoltà i piloti.

Ventesima ora

La ventesima ora di gara si chiude con la comunicazione della direzione gara "Track declared wet" e con un cielo sempre più plumbeo. Pochi minuti prima era stato comminato un drive through all'Audi n.7 per non aver rispettato la slow zone. Al comando della gara, quando mancano 4 ore al termine c'è sempre la Porsche numero 19 pilotata da Tandy, che precede la n. 17 di Bernhard e la più veloce delle Audi, la n.9 con al volante Bonanomi. Appassionante lotta per la vittoria anche nella classe GTE Pro con la Ferrari di Bruni che ora sopravanza la Chevrolet n. 64. 20ore

Diciannovesima ora

È un periodo di duelli inusuali quello che apre le ultime sei ore di gara (che peraltro corrisponderebbero a una normale manifestazione del WEC): iniziano Vilander e Milner quando vanno al pit-stop quasi contemporaneamente e comunque si ritrovano affiancati in uscita dalla pitlane, dove ad avere la meglio per un soffio è la Corvette n.64 che così tiene la testa in GTE Pro sulla Ferrari n.51. Poi c'è anche un testa a testa fra il leader Tandy (Porsche 19) che in corrispondenza di una slow zone se la deve vedere con Fassler che è 4° sull'Audi n.7. Quest'ultimo riesce a sdoppiarsi di un giro, ma l'episodio finisce sotto investigazione. Lotta anche per il terzo posto in classe GTE Am, con Segal su Ferrari n.62 che riesce a togliere la posizione a Seefred sulla Porsche n.77. Mentre in LMP2 Bradley si ferma ad Arnage, anche se poi riuscirà a ripartire senza perdere la leadership in categoria. 19ore

Diciottesima ora

La Porsche tengono saldamente la testa e sotto safety car (ancora per l'incidente della Aston Martin) ne approfitta la macchina di testa di Hulkenberg per un rapido pit stop: ma si capisce che non è una sosta di routine quando la bianca n.19 viene girata e fatta rientrare nel garage dove i meccanici si affannano a sostituire il cofano posteriore, probabilmente per cambiare l'assetto aerodinamico. Alla ripartenza la 19 viene bloccata in pit lane dall'arrivo delle altre vetture in processione dietro la safety car e deve aspettare a uscire dai box e accodarsi, così perde parte del giro e mezzo di vantaggio che aveva . Approfitta della safety e dei pit stop invece la Porsche 17 di Webber per attaccare e superare l'Audi 9 e strapparle il secondo posto. Webber dice: "L'Audi è ancora leggermente più veloce in pista ma noi siamo più rapidi nei pit stop e quindi recuperiamo tempo su di loro". In GT la Corvette 64 che aveva ripreso la testa della gara alternandosi con la Ferrari approfitta anche lei della safety car per fermarsi ai box e sostituire il disco freno posteriore sinistro. Per tutta la corsa, la Corvette ha sofferto di problemi di freni. Ma riparte senza perdere la leadership sulla Ferrari 51 di Bruni-Fisichella-Vilander che però allo scadere della 18° ora torna al comando di 8". Ormai sembra gara a due tra queste vetture visto che la Porsche 91 è staccata di un giro e le Aston Martin sono affondate: la prima di loro, 4° delle GT è addirittura la 98 di Dalla Lana-Lauda-Lamy, che è della casse AM. La classifica alla 18° ora 18ore

Diciassettesima ora

La Porsche numero 19 pilotata da Hulkenberg è rimasta saldamente al comando seguita dall'Audi numero 9 di Rast. Ma l'evento più significativo dell'ultima ora di gara è stato il terrificante incidente che ha coinvolto l'Aston Martin numero 96 pilotata da Roald Goethe, che poco dopo le 7.30 è uscita di pista alla curva Porsche andando a sbattere violentemente contro le barriere e costringendo la safety car all'ennesimo ingresso in pista per consentire la rimozione dei molti detriti. Il pilota, portato precauzionalmente al centro medico in ambulanza, è fortunatamente illeso. La Porsche numero 19 ha approfittato, come altre vetture, della safety car per rientrare ai box: mentre viene rimpiazzata l'ala posteriore lievemente danneggiata, Hulkenberg cede il volante a Tandy, l'inseguitore, su Audi, rimane Rast.

Sedicesima ora

Passata l'alba  il sole è tornato a splendere (o quasi) sulla 24 Ore di Le Mans, giunta a due terzi della percorrenza: mancano 8 ore al traguardo e alle 8.00 la gara è comandata dalla Porsche n.19 attualmente pilotata da Hulkenberg. Il tedesco della F1 è entusiasta dell'atmosfera della gara: "Guidare di notte è bellissimo. Mi ci trovo bene  poi la mia macchina è migliorata molto col passare delle ore. Di notte andava molto meglio che di giorno nelle prime ore di gara".  Segue a 2'13" l'Audi n. 9 affidata a Rast, poi la Porsche 17 di Webber e le altre due Audi R18, la 8 e la 7. E proprio quest'ultima è stata costretta alle 7.30 circa a tornare ai box dopo aver perso la copertura del motore alla curva Porsche. Precedentemente c'erano stati problemi anche per la Rebellion numero 12 che, uscita di pista e finita sulla ghiaia, aveva preso fuoco ma era comunque riuscita a tornare ai box autonomamente dove è stata riparata e rimessa in pista dopo pochi minuti.   Trovate qui quello che è successo nella notte In quest'articolo invece la storia delle prime ore di gara

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