Da Le Mans (Francia) -
Cesare Maria Mannucci
Dunque per il
90° anno della 24 Ore di Le Mans avremo
3 Audi R18 nelle prime tre posizioni della griglia di partenza, con la prima delle
Toyota TS-030 distanziata dalla pole di
4”305 (e l’altra giusto 2 centesimi più in là). Un
distacco pesantissimo, che sulla carta potrebbe fare pensare che l’esito della corsa, che partirà
alle ore 15 di sabato, sia già deciso.
Qui però entrano in ballo tre numeri:
76,
58 e
18, destinati inesorabilmente a rimescolare le carte e i valori in campo.
76 sono i litri della capacità del serbatoio delle Toyota,
58 i litri della capacità del serbatoio dell’Audi,
18 i litri di carburante di differenza tra le due vetture. Che, tradotti in autonomia, vogliono dire
2 giri di percorrenza in più per ogni rifornimento, a favore della
Toyota. Una differenza enorme, frutto di scelte regolamentari sbagliate, dettate soprattutto dall’emotività. Una differenza che però consente alla Toyota di
affrontare la gara con rinnovato ottimismo. Che normalmente invece non dovrebbe esserci, quando in pista si è stati più lenti di 4” rispetto alla concorrenza. Per contenere i danni di questa differenza in termini di autonomia, le
Audi dovranno dimostrarsi in gara
costantemente più veloci di almeno 1,5-2 secondi al giro rispetto alle Toyota. Se il gap sarà inferiore, allora per i tedeschi le cose si complicheranno, e molto.
Tutti i fattori e i calcoli strategici potrebbero però andare a pallino se, come le previsioni atmosferiche indicano, la giornata di sabato sarà pesantemente condizionata dalla pioggia. In quel caso potrebbero esserci
lunghi momenti neutralizzati con la safety-car, e la cosa potrebbe giocare
a favore delle Audi, che conterrebbero così i danni per una percorrenza minore. Sulla carta quindi, al di là delle consistenti differenze cronometriche che Audi e Toyota palesano,
la gara si annuncia molto combattuta e aperta ad ogni risultato.
La lotta si annuncia incerta ed esasperata, come era logico attendersi, soprattutto nella classe
GTE. Qui la prima delle
Ferrari, quella
n.51 di Bruni-Fisichella-Malucelli,
è 4a distanziata di 1”274 rispetto alle Aston Martin davanti (più una Porsche). Un gap pesante, che dimostra che la
Ferrari 458, dopo le decisioni prese dal’Aco ad inizio campionato, sia ora in
grande sofferenza, sia in termini prestazionali che riguardo al consumo, causa
10 litri di benzina in meno rispetto alle Aston Martin. Lo scorso anno la
Ferrari riusciva a coprire 16 giri con un pieno, ora le risultanze delle prove dimostrano che
i giri si sono ridotti a 14. E per stare dentro questo limite, l’aerodinamica è completamente scarica e l’alimentazione smagrita radicalmente, con ripercussioni sulla potenza motore e anche sulla stessa affidabilità.
La gara, si sa, è un altra cosa, ma la
24 Ore di Le Mans per la
Ferrari inizia molto in salita. Non stupisce la superiorità della
Aston, mentre è convinzione che la
Porsche, dopo avere ottenuto le concessioni regolamentari più vantaggiose per questa gara dagli organizzatori, si sia ancora nascosta e solo domani mostrerà tutto il suo potenziale. Comunque, pare proprio che anche stavolta ci sarà da divertirsi.
Qui la lista complessiva dei
tempi in qualifica.