da Le Mans (Francia) -
Marco Ragazzoni Dopo un finale al cardiopalma per la
pioggia forte e a intermittenza, i tanti incidenti, i repentini cambi di strategia,
l'Audi ha conquistato con la
R18 etron Quattro la sua 12esima vittoria in 15 partecipazioni alla
24 Ore di Le Mans. E con la Casa di Ingolstadt, un altro record lo ha messo a segno
Tom Kristensen, che ha colto il suo nono successo - un traguardo che appare sempre più imbattibile - insieme ad
Allan McNish, per la terza volta a segno, e
Loic Duval, al suo primo centro.
Kristensen-McNish-Duval si sono imposti con un giro di vantaggio sui primi inseguitori
Buemi-Sarrazin-Davidson. L'equipaggio della
Toyota Ts030 Hybrid fino in ultimo ha provato a sdoppiarsi, con
Buemi che a 20' dalla fine vi è anche brevemente riuscito, ma poi ha dovuto nuovamente lasciar sfilare
Kristensen, anche perché le condizioni del tempo, con la pioggia a intermittenza e neppure in modo uniforme su tutta la pista, sconsigliavano decisamente ogni
inutile rischio, visto che comunque per l'equipaggio della Casa giapponese ormai non vi era più alcuna ragionevole possibilità di colmare del tutto il gap da quello leader della Casa tedesca.
L'Audi ha quindi piazzato sul podio anche
Gené-Di Grassi-Jarvis, pure loro a 1 giro, attardati dapprima dallo scoppio di una gomma per una
escursione fuoripista di
Gené, con un duro salto su un cordolo alla chicane Dunlop, poi da un
problema all'impianto luci, che ha richiesto il cambio di tutto il cofano anteriore, con la perdita di circa 3'40".
Per quanto riguarda la
terza Audi, quella di
Fassler-Treluyer-Lotterer, questa, dopo essere stata in testa per i primi 100 giri, è uscita del tutto dalla lotta per la vittoria quando al 100° giro, appunto, è dovuta rientrare ai box per un
problema all'alternatore, con conseguente perdita di 43', pari a 12 giri. L'altra
Toyota, quella di
Wurz-Lapierre-Nakajima si è invece piazzata quarta, a 4 giri, dopo tra l'altro uno
svarione del giapponese, che è saltato malamente su un cordolo e ha "saltato" del tutto una chicane, e una
uscita di pista del francese, che si è andato a infilare dentro le gomme di protezione all'esterno delle curve Porsche.
In
Lmp2 l'Oak Racing con le
Morgan-Nissan ha centrato una gran doppietta grazie a
Baguette-Gonzalez-Plowman davanti a
Pla-Heinemeier Hansson-A.Brundle. Anche in questo caso vi è stata una grande suspense finale, quando
Baguette, nel doppiaggio di
Badey con l'Oreca 03-Nissan, si è
intraversato insieme al pilota del Thiriet Tds, con il risultato, per fortuna per lui, che solo quest'ultimo è andato violentemente a
sbattere contro le protezioni, terminando così la sua corsa, mentre quello dell'Oak ne è uscito indenne.
In
Gte Pro è stata invece la
Porsche a mettere a segno una
doppietta, del tutto insperata alla vigilia, come pure il successo, sebbene il potenziale si era capito che lo avesse. La Casa di Weissach si è imposta con le 991 Gt3 Rsr nell'ordine di
Lieb-Dumas-Lietz e Bergmeister-Pilet-Bernhard, dopo che sembrava che la vittoria fosse nelle mani
dell'Aston Martin. Ma per quanto riguarda la Casa inglese -
che già aveva visto l'incidente mortale di Simonsen a inizio gara, come leggete a parte - la vettura di
Senna-Bell-Makowiecki, favorita per il successo, è stata protagonista a sua volta di un gran botto con
Makowiecki, alle 10 della domenica mattina; quella di
Mucke-Turner-Dumbreck è stata fino in ultimo in lotta per la vittoria con la Porsche di
Lieb-Dumas-Lietz, ma poi, quando nel finale è iniziato a piovere, ha effettuato una
scelta sbagliata di gomme e ha concluso terza.
Qui la classifica finale completa della 24 Ore di Le Mans 2013.