da Spa (Belgio): Cesare Maria Mannucci
Parte sabato alle 14,30 la
6 Ore di Spa, seconda prova del
Campionato Mondiale Endurance (WEC). Le qualifiche si sono svolte con la pista asciutta dopo che la pioggia battente del primo giorno di prove, aveva creato i presupposti per il grave incidente in cui è rimasto coinvolto
Kazuki Nakajima, che ha riportato la frattura di una vertebra entrando in collisione con la sua Toyota TS040 contro l’Audi R18 di Jarvis.
Saranno le
tre Porsche 919 H ad occupare le prime tre posizioni sulla griglia di partenza.
Bernhard-Hartley ottengono il tempo medio di 1’54”767, migliorando i tempi delle prove libere del 2014 - le qualifiche si erano disputate con la pista bagnata - di oltre 3”. Un incremento velocistico in linea con quanto già visto a Silverstone. Al loro fianco l’altra 919 H affidata ai debuttanti
Hulkenberg e Tandy, autori di un tempo medio di 1’55”026, separati da soli 0”258. Il tris della Porsche è completato da
Lieb-Jani, che ottengono il tempo medio di 1’55”284. Una superiorità netta, quella della Porsche, che dall’uscita del tornante della Source, sino alla fine del lungo rettilineo in salita del Raidillon, può disporre di una potenza nettamente più elevata.
319,5 km/h la velocità massima della Porsche 919 di Hartley, contro 309,5 km/h dell’Audi di Lotterer e 298,8 km/h della Toyota di Sarrazin. Sul tracciato belga, la Porsche può correre nella configurazione di 6,3 MJ contro 3,18 MJ per l’Audi e 4,77 MJ per la Toyota.
Alle spalle del terzetto Porsche,
la prima Audi, che con
Lotterer e Fassler ottiene il tempo medio di 1’55”540. Distacco pesante, 7 decimi, considerando che Lotterer su questa pista ha spesso fatto la differenza, ottenendo tempi per gli altri inavvicinabili. Alle sue spalle, l’altra Audi di
Duval-Di Grassi, autori del tempo medio di 1’55”541. Queste due Audi R18 hanno girato nella configurazione aerodinamica a bassa deportanza prevista per Le Mans, a “mezza coda lunga” come è stata ribattezzata. La terza Audi al via, affidata a
Rast-Albuquerque e per la gara anche a
Marco Bonanomi, era invece nella configurazione aerodinamica ad alta deportanza, la stessa utilizzata a Silverstone. Più indicata per le caratteristiche di Spa, considerando che anche Porsche e Toyota hanno mantenuto la stessa configurazione aerodinamica della pista inglese. Eppure la terza Audi non è andata oltre il tempo medio di 1’59”000, dietro anche le due Toyota, con
Buemi-Davidson autori di un tempo medio di 1’57”487 davanti a
Sarrazin-Wurz con il tempo medio di 1’57”020. In qualifica però alla Toyota hanno utilizzato condensatori usati, che tengono meno la carica e non garantiscono tutta la potenza realmente prodotta. Per la gara invece, le vetture giapponese adotteranno condensatori nuovi.
Nella
classe Lmp2, la pole va alla Ligier del team G-Drive affidata a
Bird-Canal, con il tempo medio di 2’07”761, che precedono l’Oreca di
Lapierre-Howson con un margine medio di 0”158.
Nella
classe GTE, doppietta dell’
Aston Martin sia nella classe Pro che Am. La pole va a
Stanaway-Rees con il tempo medio di 2’16”840 precedendo la
Ferrari 458 AF Corse di
Bruni e Vilander, distaccati di soli 0”070. In realtà sarebbe stata una doppietta Aston Martin, ma i Commissari hanno annullato il tempo più veloce ottenuto da
Turner per avere ripetutamente oltrepassato i limiti della pista: un rischio corso anche dagli autori della pole, ma poi rientrato per loro. La
Ferrari però si comporta bene: l’usura delle gomme è buona, domani la gara si dovrebbe disputare sempre con la pista secca e
Bruni-Vilander possono ripetere la vittoria di Silverstone.
Nella
classe AM, infine, pole della
Aston Martin di Lamy-Della Lana, con il tempo medio di 2’19”578 davanti alla
Corvette di Roda-Ruberti.