Kobayashi, il samurai di Le Mans: "La pole è un grande onore"

Kobayashi, il samurai di Le Mans: "La pole è un grande onore"©  sutton-images.com

Il pilota Toyota ha frantumato il record della pista e getta le basi per un primo successo sulla Sarthe. Ma i pluricampioni di Porsche ribattono: "Sarà una grande Le Mans"

Francesco Colla

16.06.2017 11:14

LE MANS – Kamui Kobayashi è il secondo giapponese a conquistare la pole nella storia della 24 Ore di Le Mans. Al volante, per di più, di una vettura giapponese, la Toyota TS050 Hybrid numero 7 che condivide con Mike Conway e Stéphane Sarrazin. Per Toyota si tratta della terza pole sulla Sarthe, dopo quella del '99 con Brundle e quella del 2014 ad opera di Nakajima. Un giro secco da record, firmato nella seconda sessione: 3:14.791, 2.096 secondi del precedente record appartenente a Porsche e realizzato da Neel Jani nel 2015. 

E anche se la prima piazzola della griglia, nel panorama di una maratona di 24 ore, ha una sua importanza ma non è certo decisiva, è giusto che Kobayashi si goda il suo momento di gloria: “Voglio ringraziare tutto il team – ha commentato al termine della terza sessione terminata alle ore 24.00 di giovedì -. Sono salito in macchina molto fiducioso e quando sei fiducioso sei anche veloce. E' stato un giro incredibile e la macchina era veramente brillante. Era il momento giusto, subito dopo la bandiera rossa, senza traffico. Sono molto orgoglioso di questa pole position. Anche se in una gara di 24 ore ciò che conta è il risultato e noi siamo concentrati su quello”

 

“Kamui è stato veloce fin dall'inizio della stagione – ha dichiarato il compagno Sarrazin – e ieri è stato nuovamente molto molto veloce. Il team ha fatto un lavoro impressionante per preparare una macchina capace di mettere a segno un nuovo record. E' grandioso partire dalla pole ma è solo un piccolo risultato. Il vero obiettivo deve ancora arrivare”.

Toyota decisa fino in fondo a riscattare la sfortunata sconfitta dello scorso anno, con Porsche capace di capitalizzare il risultato grazie all'affidabilità delle sue 919 Hybrid. Che durante le qualifiche hanno però sofferto alcuni problemi, costringendo il team a fermare precauzionalmente la vettura numero 2.  “E' stata una giornata molto produttiva – ha dichiarato il team principal Andreas Seidl -, abbiamo potuto ottimizzare il set-up in diverse condizioni climatiche, ottenendo dati importanti riguardo la scelta delle gomme.Tuttavia alla fine della sessione finale la temperatura del motore della macchina numero 2 è salita troppo e per precauzione abbiamo fermato la vettura. Smonteremo la macchina per ispezionarla. Ci sentiamo pronti per un'altra grande Le Mans”.

Per Porsche sarebbe la 19esima vittoria. Per Toyota la prima. E se dopo il successo di Sato con motore Honda alla Indy 500, un giapponese su macchina giapponese vincesse a Le Mans, il 2017 diventerebbe l'anno del Sol Levante nel motorsport. 


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