WEC, Alonso: Toyota non può chiedere scusa se è più veloce

WEC, Alonso: Toyota non può chiedere scusa se è più veloce
Il WEC prova un difficile equilibrio tra LMP1-H e LMP1. L'Equivalence of Technology, dal Fuji, appesantisce le Toyota. Fernando, pronto alla gara di casa per il team, ricorda la vittoria con Renault 10 anni fa
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Fabiano Polimeni

11 ottobre 2018

Dieci anni fa raccoglieva la vittoria in Formula 1, dopo quello che sarebbe emerso come lo scandalo Crash-gate. Oggi, Fernando Alonso, al Fuji, si appresta a correre la gara di casa di Toyota, nel WEC. Ricollocata in calendario per non sovrapporsi con il gran premio di F1 a Suzuka. Alla vigilia dei primi chilometri in pista, Alonso ricorda un piccolo primato che lo lega al Fuji: “Ho splendidi ricordi, credo di essere l’unico pilota insieme a Hamilton ad aver vinto il Gran Premio del Giappone al Fuji e a Suzuka. Fu una stagione difficile per noi, arrivavamo da Singapore e vincemmo la gara qui, fu molto importante”. Alonso, Kubica, Raikkonen, il podio di quel 2008.

Si riparte dopo la squalifica di entrambe le Toyota a Silverstone e con l’ennesima variazione regolamentare per provare a equilibrare il campo in LMP1 tra le T050 ibride e le avversarie prive della componente elettrica. L’Equivalence of Technology in vigore dal Fuji appesantisce le Toyota di 26 kg e livella il numero di giri per ciascuno stint in gara tra LMP1-H e LMP1.

“Peccato essere stati squalificati a Silverstone, in una gara dominata da Toyota. Peccato scoprire che sei squalificato per un motivo che non favorisce la prestazione, anzi è l’esatto contrario visto che ti fa andare più piano per la rottura del pezzo.

A Spa e a Le Mans è stata concessa più potenza ai team privati, a Silverstone ancora di più. A ogni gara qui c’è un parametro nuovo. E, in aggiunta, abbiamo il problema del peso, nonostante ciò la tecnologia ibrida resta la migliore in questo genere di corse. I nuovi aggiustamenti renderanno Toyota più lenta e non credo sia giusto, non possiamo scusarci delle nostre prestazioni, la tecnologia ibrida è la migliore, la nostra efficienza è qualcosa come 10 volte superiore ai nostri rivali”.

Sebbene si possa discutere a lungo della competizione, assente, in classe LMP1, a lasciare campo libero a due equipaggi con la stessa macchina, Alonso trova comunque il piacere di guidare per la vittoria, piuttosto che le retrovie da Formula 1: “Qui nel WEC c’è un’altra atmosfera, più aperta e rilassata, ma sei anche in lotta per ogni pole, per la vittoria e per diventare campione del mondo”, riporta l'agenzia di stampa EFE.

Nessuna novità, ancora, sul programma che lo attende il prossimo anno, Super Stagione a parte. La Indycar, approdo per un’intera stagione o solo Indianapolis, attende. Non senza intoppi emersi di recente, riportati da Autosport, su un difficile accordo che metta insieme il nome di Alonso, Honda, McLaren e Andretti, nello scenario che vedrebbe il team inglese affiliarsi alla struttura statunitense di Michael Andretti, una delle possibili soluzioni in vista del prossimo anno. In merito all’impegno McLaren in Indy, Alonso ha commentato: "Non so, è una domanda da fare alla McLaren, andranno sovrapposti i calendari ed esaminata quale preparazione sarà possibile fare. Quel che faremo il prossimo anno richiederà molta preparazione, saranno grandi sfide”.


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