In pista con la CUPRA ERacer: l’elettrico va veloce

In pista con la CUPRA ERacer: l’elettrico va veloce

Jordi Gené accoglie Autosprint a bordo della prima auto elettrica da turismo della storia. "Accelerazione bruciante e sound da fantascienza": così il pilota spagnolo ci presenta la ERacer, ancora in fase di sviluppo

Fiammetta La Guidara

23 ottobre 2018

SEAT ha fatto da apripista non molti anni fa con il progetto TCR e ora un altro ruolo pionieristico vede protagonista la Casa di Martorell: con il suo nuovo marchio sportivo CUPRA, è nata la E-Racer, la prima auto da corsa elettrica da turismo.

Dopo averla vista in versione statica, ora la CUPRA E-Racer è quasi pronta e il marchio spagnolo ha deciso di organizzare un primo test in pista riservato ad una ristretta cerchia di giornalisti: più o meno uno per nazione, tanto per darvi un’idea dell’esclusività del test.

Il pilota che ci ha portato a spasso sulla pista di Castellolì è il migliore che potremmo desiderare: Jordi Gené. E’ lui che ha collaudato la ERacer fin dai primi passi mossi in pista quest’estate ed è lui che ne sta curando lo sviluppo. Che è continuo, perché rendere elettrica una macchina da turismo non consiste nel sostituire il motore termico con un motore a batterie. Le problematiche da risolvere sono infinite, e anche lo stile di guida cambia. Ma dal test che abbiamo fatto a bordo con Jordi Gené possiamo anticiparvi che la E Racer è davvero una realtà.

L'ELETTRICO E' VICINO - Non sappiamo se sia tranquillizzante o ‘preoccupante’ per gli inguaribili amanti del motore a scoppio (noi compresi), ma l’ETCR, il primo campionato riservato alle auto da turismo con propulsione elettrica, è più vicino di quanto possiate pensare.

Dopo l’esperienza in pista possiamo presumere che a molti piloti non dispiacerà molto passare all’elettrico: l’accelerazione è galvanizzante, le staccate ti incollano al sedile e la velocità di percorrenza delle curve non ha niente da invidiare alle attuali TCR.

Non avrei mai immaginato di ricaricare una macchina da corsa attaccandola alla corrente”, dichiara Jordi Gené, che pur avendo vissuto passo passo il processo di produzione di questa macchina non smette di sorprendersi per le sue prestazioni.

DA ZERO A 100 IN 3,2 SECONDI - Per darvi qualche anticipazione, considerate che al posto del motore termico ci sono quattro motori elettrici, non c’è il cambio perché la trasmissione è monomarcia e la trazione è posteriore. La velocità massima è di 270 km/h, con una coppia possente di 960 Nm e una potenza equivalente a 680 cavalli. L’accelerazione? Spaventosa per una macchina da turismo: soltanto 3 secondi e 2 per passare da 0 a 100 km/h. Nonostante il peso non proprio ‘piuma’ di 1.575 kg.

“La sensazione di guida è completamente diversa. Siamo più limitati nel numero di giri, e le percezioni cambiano tanto, a partire dal sound del motore. Non essendoci il cambio la staccata è più lineare e l’accelerazione è sempre costante per tutto il rettilineo”, 

Insomma, anche per un pilota con Jordi Gené, che ha quasi trent’anni di esperienza, mettersi al volante dell’elettrica significa ‘imparare da zero’.

“Sì, serve un’altra strategia, serve saper gestire l’energia, la temperatura delle batteria, delle gomme e dei freni. Serve un pilota che pensi un po’ di più…”

Su cosa state lavorando?

“Sì, ci sono ancora tante cose di elettronica da sistemare, sul differenziale e sul telaio. Qui la propulsione è posteriore e il peso è maggiore, dobbiamo fare un assetto specifico… Il potenziale è molto più elevato di quello che abbiamo ottenuto finora”.

SOUND DA FANTASCIENZA – La E Racer esce dal box senza emettere quasi nessun suono. Poi l’accelerazione diventa più sonora, ma manca qualsiasi vibrazione. La sensazione è davvero inedita.

Jordi, il sound del motore termico ti manca?
“E’ diverso. Qui il sound c’è ma è più da film di fantascienza. E la scarica di adrenalina dell’accelerazione è ancora maggiore”.

"Non si tratta solo di essere veloci. Ora abbiamo un altro fattore da considerare: la gestione dell'energia”; spiega Xavier Serra, responsabile R&D di CUPRA. “Dobbiamo imparare come monitorare la temperatura e l'intervallo. Posizionare la batteria da 450 chili è stata una delle maggiori sfide che abbiamo dovuto affrontare" durante lo sviluppo di questo modello".


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