Di Hamilton spaventa il futuro

Di Hamilton spaventa il futuro

Adesso per Lewis la lotta F.1 è con i più grandi di sempre, Fangio e Schumi

31.10.2017 09:58

Discorso diverso per Vettel, che fa quattro nel 2013 all’incredibile età di 26 anni e con una striscia vincente maestosamente consecutiva - altro primato -, ma poi resta travolto dalla fine della sua epopea vincente in Red Bull, dalle difficoltà della Ferrari, fino alla vigilia di quest’anno ancora in cerca di identità, e, soprattutto, dal ciclo vincente della Mercedes turboibrida.

Per tutto ciò il Lewis Hamilton che esce dalla trionfale domenica messicana è molto più di un neo tetracampione, incarnando - tanto quanto lo Schumi d’inizio terzo millennio - un pilota allo zenith della classe, solidamente incardinato nella struttura tecnologicamente e organizzativamente al top e potenzialmente capace di vincere ancora, senza limite apparente alcuno.

Tanto che l’Hammer del dopo-Messico non è più un pilota che pensa costantemente e insistentemente a Vettel, ma ormai a elevare il livello della sfida, alzando l’asticella verso le vette più alte della storia della Formula Uno

Dopo aver superato le pole di Senna e Schumi, è ora tempo di entrare nella zona magica di chi ha vinto più mondiali di tutti, cominciando a guardare con malcelate e giustificate ambizioni al viatico di Fangio e dello stesso Michael.

Perché per Lewis, come dicono i croupier più estremi ai banchi più ricchi, a questo punto l’unico limite è il cielo.


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