Dopo la richiesta alla Federazione Internazionale di
sanzionare chi cambia deliberatamente direzione in rettifilo effettuando pericolosi
“zig-zag” – vedi il caso di Hamilton e Petrov in Malesia – i
piloti tornano a farsi sentire con la
Fia. Questa volta la questione riguarda le prove di
qualificazione del Gran Premio di Monaco di metà maggio.
Bruno Senna, portavoce di alcuni colleghi, ha infatti chiesto di considerare
una tantum una sessione
supplementare di qualifica
Q1, quella cioè cui partecipano tutti. Secondo il brasiliano, la limitata
larghezza del circuito monegasco potrebbe compromettere, in caso di
incidente di una monoposto, le
prestazioni di quelle che sopraggiungono. Finire in
testa-coda nel toboga di Monte Carlo, dove non esistono spazi laterali, significa
ostruire il passaggio a chi è dietro, dunque
rallentarlo in un momento cruciale. Lo stesso accade quando ci si trova davanti una vettura in quel momento più lenta. “
La nostra richiesta – ha detto Bruno Senna nel paddock di Montmelò
– ci pare sensata, garantisce equità nella Q1. Ne abbiamo discusso con Charlie Whiting della Fia. L’idea è dividere la sessione in due parti, una per le vetture più veloci, l’altra per quelle lente”. Secondo
Robert Kubica quest’anno il traffico lungo il circuito potrebbe costituire un problema
maggiore di quanto non lo sia stato in passato:
“Ho sempre ritenuto la questione del traffico in pista come una cosa normale – ha dichiarato il polacco della Renault
– Ma quest’anno ci saranno almeno tre squadre, cioè sei monoposto, molto più lente delle altre. L’idea della sessione extra ha vantaggi e svantaggi. Ma è certi che su quest’anno argomento dovremo trovare una soluzione”.