«Devo dire - racconta Vettel - che all'inizio non riuscivo a tenere il passo di Webber, poi quando ho trovato il grip giusto non ero così meno veloce di lui, ma a quel punto avevo accumulato 10 secondi di svantaggio e quindi non valeva la pena fare uno sforzo enorme per raggiungerlo. Lo stesso problema si è ripetuto dopo ogni safety-car: nei primi giri lui riconquistava vantaggio e io trovavo il mio passo dopo un po' di tempo. Inoltre era difficile per me staccarmi da Kubica, guardavo più dietro che davanti; perciò non avrei potuto far meglio. Questi 18 punti del secondo posto sono comunque punti pesanti che a fine stagione conteranno e si riveleranno utili per il campionato».
«Devo dire - racconta Vettel - che all'inizio non riuscivo a tenere il passo di Webber, poi quando ho trovato il grip giusto non ero così meno veloce di lui, ma a quel punto avevo accumulato 10 secondi di svantaggio e quindi non valeva la pena fare uno sforzo enorme per raggiungerlo. Lo stesso problema si è ripetuto dopo ogni safety-car: nei primi giri lui riconquistava vantaggio e io trovavo il mio passo dopo un po' di tempo. Inoltre era difficile per me staccarmi da Kubica, guardavo più dietro che davanti; perciò non avrei potuto far meglio. Questi 18 punti del secondo posto sono comunque punti pesanti che a fine stagione conteranno e si riveleranno utili per il campionato».