Gira e rigira è sempre McLaren contro Ferrari. Che si tratti di spionaggio industriale, di regolamenti, di piloti. All’accusa di Fernando Alonzo, che ha definito “manipolato” il Gran Premio d’Europa, alla dura presa di posizione del presidente della Ferrari, Montezemolo, che ha definito “inaccettabile” quanto accaduto a Valencia, risponde il protagonista della vicenda, Lewis Hamilton, l’uomo della McLaren. “Ciascuno ha diritto a esprimere le proprie opinioni – ha detto l'inglese riferendosi al ferrarista ex compagno di squadra – e può essere deluso per il risultato che ha ottenuto. Ma io non ho fatto nulla contro di lui”.
Poi Lewis ha aggiunto “Ho visto sul maxi schermo come Kobayashi ha superato Alonso. Mica male la manovra di Kamui, che guida una Sauber. Per Fernando è un avvenimento farsi infilare in quella maniera da una Sauber. Con la testa era completamente in un altro mondo”.
Lewis Hamilton, 25 anni, e Fernando Alonso, 29, sono stati compagni di team nel 2007 alla McLaren: lo spagnolo con la corona di campione del mondo 2006, con la Renault; il giovanissimo inglese di colore come debuttante in Formula 1, ma subito capace di conquistare sorprendentemente un gradino del podio, coil terzo posto nella gara d'esordio, il Gran Premio d’Australia. L’anno dopo, con soli 35 gran premi di F.1 sulle spalle, Hamilton vince il mondiale.