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L’incognita del Kers Red Bull

C’è il sole e fa caldo - 26 gradi - a Shanghai, avvolta da una cortina di smog. Nonostante la vicinanza di calendario, tra la Malesia e la Cina sono apparse quasi ovunque piccole novità o grandi, come nel caso della Williams che ha “copiato” gli scarichi Red Bull. La Ferrari ha spedito a casa Stefano Domenicali, Aldo Costa e Pat Fry per un “blltz” – un altro lo ha fatto Jean Todt a Maranello – prima del ritorno in Cina. Ventimila Km in due giorni.

Sulla monoposto della Ferrari c’è una nuova ala anteriore che sarà collaudata domani nelle prove libere. «Ma sono piccole modifiche», dice Massa. E anche Alonso si aspetta «un fine settimana simile a quello precedente». Una differenza però c’è, a parte la temperatura: qui c’è il rettilineo più lungo del mondiale, quasi 1200 metri; non è quello del box ma il rettifilo opposto. L’ideale per sfruttare il Kers e l’ala mobile.

In teoria, un piccolo handicap per la Red Bull che il recupero di energia non può sfruttarlo in pieno, almeno non come le altre vetture. «Ho già detto - spiega Vettel - che non avere il Kers è uno svantaggio e non siamo certo orgogliosi di non averlo potuto usare in Australia, mentre in Malesia ha funzionato per gran parte del fine settimana».

Risolto, invece, il problema all’alettone mobile che ha rallentato Alonso a Sepang: «Era un giunto idraulico che si è rotto. Non era mai successo durante i test invernali. È vero che la macchina che guadagna di più in rettilineo con il flap mobile, quando funziona, è la Mercedes, ma noi siamo allineati con gli altri». Il problema è che il tempo lo si fa in curva e non sul dritto.