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Rinviato il motore turbo

 È orami quasi certo che il 30 giugno sarà deciso di rimandare a data da destinarsi  l'introduzione in Formula 1 del  motore 4 cilindri 1.6 .litri sovralimentati mediante turbocompressore, che avrebbe dovuto prendere il posto dell'attuale V8 aspirato di 2.4 litri. Tra i costruttori contrari al piccolo propulsore figura soprattutto la Ferrari, che in ogni occasione ha sempre manifestato la propria avversione a quella tipologia.

Per adesso, intanto, chi vuole può cambiare solo mappature del motore e diagrammi di aspirazione. Ma dal prossimo anno – e anche questo interessa alla Ferrari, visto che di titolo mondiale non è più il caso di sognare – si torna all’antico. Via gli scarichi bassi, i terminali dovranno essere piazzati in alto, sui cofani, come avveniva fino all’inizio del 2009; prima, cioè, che Red Bull iniziasse a lavorare sul concetto del diffusore “soffiato”.

Questa, almeno, è la tendenza emersa dalla riunione del 16 giugno. E pare sia stata proprio la Ferrari - rappresentata per la prima volta da Pat Fry come responsabile tecnico - a proporre questa soluzione, contro altre proposte meno radicali, come quella di consentire gli scarichi in basso ma a patto che fossero dritti e non più “aperti” verso le ruote.

Spariranno, quindi, le interpretazioni di Renaut e Mercedes, che sfruttavano tutta la lunghezza della fiancata per creare un sigillo laterale. E dato che si tratta di una semplificazione, forse l’anno prossimo la Red Bull dovrà dare addio a parte del suo vantaggio tecnico. L’abolizione dello “hot blowing”, o soffiaggio a caldo, crea anche problemi di affidabilità per i team Renault, che utilizzavano la benzina anche per raffreddare la camera di combustione. I francesi - e i loro clienti - sembrano in questo momento i più penalizzati.  La Ferrari utilizza tecnologie sofisticate per ridurre la pressione all’interno del carter dei suoi motori, ma anche con le nuove regole non dovrebbe essere a rischio di rotture.