Ormai non è più questione di “se” ma di “chi”. Come se i
boss della Cvc, il fondo che detiene la maggioranza delle azioni F.1, avessero già deciso, indipendentemente dall’esito del
processo di Monaco di Baviera, che il quasi 83enne
Bernie Ecclestone dovrà presto farsi da parte.
Ma chi può essere il suo
successore? Proprio oggi, un articolo apparso sul “Daily Telegraph” parla di una soluzione esterna, di un manager proveniente non dalla F.1 ma da altre attività di affari. In queste settimane, anzi in questi mesi, sono stati fatti parecchi nomi. Da quello di
David Campbell, ormai “bruciato”, all’attuale presidente della Cvc,
Peter Brabeck, che proviene dal
gruppo Nestle, fino all’attuale
boss della Premier League calcistica inglese,
Richard Sicamore. Un po’ come se l’attuale presidente di Federcalcio, Abete, passasse a occuparsi di
Gran Premi, calendari e
diritti tv delle gare di F.1.
L’articolo del “Telegraph” è interessante, ma chiaramente ispirato da fonti interne alla
Cvc. Il problema è che il mondo della F.1 non ha assolutamente intenzione di consegnarsi a un uomo d’affari proveniente dall’esterno. L’altro problema è che
Bernie Ecclestone non si è mai occupato di nominare un successore.
Ma il nome di
Christian Horner della Red Bull è stato fatto (ad
Autosprint) dal team principal di un team di punta. E questo anche perché per il giovane manager di
Milton Keynes Ecclestone, ultimamente, ha avuto più di un occhio di riguardo, cercando di istradarlo nelle decisioni della politica sportiva.
Non sarebbe, del resto, la prima volta che
Bernie, pur come socio di minoranza, in realtà decide tutte le mosse della società che controlla la F.1...